Corriere di Verona

Torna Donaggio Un nuovo album con dedica a Valeria

Sabato al teatro Goldoni di Venezia l’omaggio al compositor­e: sul palco i Solisti Veneti che eseguirann­o l’album «Lettere». «Il brano per Valeria Solesin? Sempliceme­nte una preghiera. Dal ‘56 al ‘61 ho suonato con Claudio Scimone»

- Verni

Un album, Lettere, che in una discografi­a lunga 57 anni è il primo di musica classica contempora­nea. E un concerto, Omaggio a Pino Donaggio, fissato sabato al teatro Goldoni di Venezia, durante il quale quelle composizio­ni saranno eseguite dai Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone (ore 20.30, www.solistiven­eti.it).

Il cd Lettere, in uscita venerdì, riunisce proprio le musiche scritte dal compositor­e veneziano Donaggio dedicate ai Solisti Veneti a cui è legato da più di una semplice, lunga amicizia.

«Con il maestro Scimone ci conosciamo da sempre – ricorda l’autore dell’evergreen Io che non vivo - dal ‘59 al ‘61 ho suonato il violino con loro poi, dopo Sanremo, ho preso una strada diversa. Ci siamo rincontrat­i da pochi anni e mi ha chiesto di scrivere una composizio­ne per il 55esimo della fondazione dei Solisti».

Come si è passati da una sola composizio­ne a un album intero?

«Il primo brano Fotogrammi per Solisti 55.o A. è piaciuto sia a Scimone che al pubblico, così siamo andati avanti e il disco ha preso forma. Lettera ad esempio l’ho composto pensando al film Il caso Moro di cui avevo scritto la colonna sonora, ricordando­mi le lettere che Aldo Moro scriveva dalla prigionia, dolci e impetuose in base al destinatar­io. Questo album è proprio così, sono tutte lettere in musica».

Anche Pray for Paris – a Valeria, dedicata a Valeria Solesin, uccisa al Bataclan?

«Anche il brano per Valeria. È sempliceme­nte una preghiera. La television­e offre ogni giorno immagini terribili, ma quella volta a Parigi hanno ucciso una persona vicina, una ragazza di Venezia

che potevo aver incontrato tante volte. L’emozione è stata fortissima e da quella è nata la musica che sarà eseguita per la prima volta sabato».

che Il prima programmad­el concertodi sabato,prevede una conversazi­one tra lei e il giornalist­a Marino Bartoletti, sarà chiuso proprio da Pray for Paris – a Valeria. Come mai non ha voluto dedicarle l’intero disco?

«Non volevamo sfruttare in alcun modo il suo ricordo. Per questo il cd si intitola Lettere: il nostro vuole solo essere un omaggio ad una persona speciale. Non è un pezzo tragico ma musica dell’anima».

La copertina di Lettere è una foto di lei e Scimone, ma sul retro svetta il campanile

di San Marco. Riuscirebb­e a vivere senza la sua Venezia?

«Ho vissuto per mesi negli Stati Uniti, e dopo Vestito per uccidere di De Palma ho avuto l’occasione di trasferirm­i lì, ma non ho mai accettato. Qui

ho tutti i riferiment­i della vita, le mie radici. Anche quando ho avuto successo come cantante non ho mai cambiato città. Non sono mai riuscito a fare a meno di Venezia». A che cosa sta lavorando sul fronte delle colonne sonore?

«Un progetto avviato è il film La chiamavano Maryam con Terence Hill, anche lui veneziano di nascita, con il quale collaboro da tanti anni. Altro progetto in ballo che mi piacerebbe proprio realizzare è il film sulla vita di Enzo Ferrari con Robert De Niro alla cui regia dovrebbe esserci Clint Eastwood».

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Pino Donaggio, veneziano, compositor­e di colonne sonore
Maestro Pino Donaggio, veneziano, compositor­e di colonne sonore
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