Bessa e Fossati, l’Hellas ha un tesoro a centrocampo
Con Pisano ko, Romulo va in difesa. Fossati out squalificato, c’è Maresca
VERONA Tre tenori per l’Hellas. Uno di loro, in realtà, nelle ultime settimane è stato prestato dalla lirica alla musica classica. Gli altri due, invece, sono specialisti in acuti. Anche se il terzo, a onor del vero, è uno che il Do di petto lo fa sentire spesso. Allargando le metafore artistiche, Fabio Pecchia ha i suoi Pavarotti, Carreras e Domingo: Romulo, Daniel Bessa e Marco Fossati.
Avevano iniziato il campionato tutti e tre a centrocampo, ma poi il jolly italo-brasiliano, per esigenze tattiche, è stato spostato sia nel tridente (con la Spal e con il Frosinone) che nel ruolo di terzino destro: è successo in emergenza a Benevento, per coprire la falla dell’espulsione di Antonio Caracciolo. Ancor di più, la soluzione è stata utilizzata dal 1’ domenica con il Brescia, visto il forfait di Eros Pisano (per cui ieri gli accertamenti hanno evidenziato una tendinite rotulea: di sicuro sarà out anche con l’Ascoli, dopo si vedrà). Tant’è, la mediana del Verona non ha perso in talento e resa, nonostante il posizionamento più in alto o più in basso di Romulo. Che, intanto, continua a incantare: il suo slalom alla Ingemar Stenmark contro il Brescia, quattro avversari saltati e la palla sul palo, è già un video virale sul web.
A brillare, a centrocampo, sono le qualità di Fossati e Bessa. Le statistiche della partita di domenica sono eloquenti sullo spessore delle prestazioni di entrambi. Il primo ha toccato 62 palloni, il secondo 57. Giusto per non perdere l’abitudine, Romulo ne ha smistati 48 (davanti c’è Souprayen con 50). La percentuale di passaggi riusciti dell’Hellas è stata pari al 65.3 percento. Dunque, tanta sostanza, ma tecnica fina. Basta guardare l’azione del primo gol di Giampaolo Pazzini: lancio con il goniometro di Fossati a pescare sul filo del fuorigioco il centravanti dell’Hellas. Il resto l’ha fatto un Pazzo tiro che ha mandato in orbita il Bentegodi.
Fossati-Bessa-Romulo, il trio che aggiunge imprevedibile estro al Verona è servito da Fabio Pecchia che, in mezzo, ha impiegato con frequenza Mattia Valoti, poco efficace con il Brescia ma emergente dal valore certo e dimostrato. Con l’Ascoli, tuttavia, l’allenatore dell’Hellas dovrà variare una volta di più la formazione. Detto della conferma di Romulo come terzino destro, a centrocampo Pecchia sarà chiamato a supplire all’assenza di Fossati, fin qui un insostituibile, come pure Bessa. Quinto cartellino giallo subito con il Brescia, in automatico è scattata la squalifica che gli farà saltare la partita da ex con i bianconeri.
Pecchia, ad ogni modo, ritroverà Enzo Maresca, che ha scontato il turno di stop che gli era stato imposto dal giudice sportivo dopo l’espulsione di Terni. Con uno dei tenori a riposo (forzato), a salire sul palco, sabato, è atteso un direttore d’orchestra che è un Abbado della B: Maresca, appunto. Mentre la dirigenza del club di via Belgio ragiona già per il centrocampo del futuro: Romulo ha prolungato il proprio contratto fino al 2019; quanto a Bessa, sarà riscattato per 1.2 milioni di euro alla diciottesima presenza con il Verona, rilevandone l’intero cartellino dall’Inter.
Per Fossati, il riscatto dal Cagliari diventerà obbligatorio in caso di promozione dell’Hellas in Serie A. E Maurizio Setti, presidente della società gialloblù, di certo, visto il contenuto della clausola, sarebbe ben contento di spendere quanto pattuito. Tanto più che se Romulo, ora che si è ristabilito dai guai fisici che l’hanno tormentato per due anni, è una certezza, Fossati e Bessa sono da reputare punti fermi a lungo termine: uno è nato nel 1992, l’altro nel 1993. Il Verona (che nella rosa dei centrocampisti conta pure su Valoti, anche lui del 1993, e su Zaccagni, che è del 1995) sta seminando per il domani, ma pensa a raccogliere già oggi.