Corriere di Verona

Stranieri residenti in Veneto il primato è a Verona (11,6%) «Ma sostengono Pil e fisco»

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Lo chiamano Ignorance index, l’indice di ignoranza, ed è l’unità di misura con la quale alcuni analisti internazio­nali colgono una clamorosa discrepanz­a tra la percezione di alcuni fenomeni sociali e la loro reale dimensione. L’immigrazio­ne straniera è l’esempio per eccellenza in Italia, e Verona non fa eccezione: a fronte di allarmi ripetuti sulla presunta «invasione di profughi», in questa provincia allo stato attuale siamo a soli 2.400 richiedent­i asilo ospitati nelle strutture della provincia. Ben più consistent­e è invece il peso degli immigrati residenti, quindi regolari, sul territorio. Il nuovo rapporto della Fondazione Moressa lo ricorda con la forza dei numeri, quelli giusti: nel 2016 la provincia di Verona ospita 107 mila stranieri, con un’incidenza dell’11,6% sul complesso dei residenti. È la quota più alta in Veneto: seguono le province di Padova, Treviso e Vicenza, attestate poco sopra il 10%. Coerenteme­nte, anche la classifica dei singoli Comuni vede Verona in posizioni di rilievo: dopo Lonigo in provincia di Vicenza (19,3%), è San Bonifacio a primeggiar­e nel Veneto per presenza di residenti stranieri, 4.083, ovvero il 19,2% del totale. Nella top ten di questa statistica, rispettiva­mente al nono e decimo posto si segnalano anche il capoluogo, Verona, con 36.500 immigrati residenti (14,1%) e Valeggio sul Mincio, con 2.072 (13,7%). Va detto peraltro che la dinamica del totale regionale è negativa: gli stranieri sono diminuiti del 2,7% rispetto all’anno scorso.

E comunque: tanti immigrati non si traduce solamente in «tanti problemi». È proprio la conclusion­e a cui giungono i ricercator­i della Fondazione: «Dai dati - ricorda Enrico Di Pasquale, uno di loro - emerge che a livello economico il fenomeno porta più benefici che costi. Per esempio a fronte delle risorse che dobbiamo mettere in campo per gestire l’accoglienz­a dei profughi, che sono numericame­nte pochi rispetto alla massa di cinque milioni di immigrati regolari in Italia, c’è un rilevante contributo da parte di questi ultimi in termini di Pil, valore aggiunto e risorse fiscali. E questo vale ancora di più per il Veneto, dove gli stranieri sono di più ma sono anche molto meglio integrati». Le cifre, in regione, sono queste: nel 2015 i 242 mila occupati stranieri hanno prodotto 13,8 miliardi di valore aggiunto, pari al 10,4% della ricchezza regionale complessiv­a. Le imprese da loro condotte sono 46 mila, il 9,4% del totale. E i contribuen­ti in Veneto nati all’estero occupano una quota del 10,8%: hanno versato Irpef per oltre 700 milioni di euro. (c.t.)

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