La Regione dà l’ok a Fiera spa Zaia: «Ora Verona può crescere»
Primo step l’assemblea dei soci per dire addio all’ente autonomo. In ballo investimenti per 94 milioni
L’Ente Autonomo per le Fiere di Verona ha i giorni contati. Con il via libera, lunedì, da parte della giunta regionale alla trasformazione in società per azioni, rimane adesso solo da convocare l’assemblea dei soci di Veronafiere per ratificare lo storico passaggio da ente di diritto pubblico a società a regime privatistico (pur ancora a maggioranza pubblica) e la conseguente redazione di un nuovo statuto.
«Ringrazio a nome di tutto il Consiglio di amministrazione di Veronafiere la Giunta regionale del Veneto per la celerità e l’attenzione che ha riservato all’iter di trasformazione in S.p.A. Ora concorderemo con i soci la data dell’Assemblea che formalizzerà il cambio di natura giuridica di Veronafiere», il commento del presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, che aveva avviato il procedimento con una riunione del cda all’inizio di luglio e si era dato sei mesi di tempo per completare l’iter. Giunti a questo punto, è prevedibile una ulteriore accelerazione rispetto a quella tempistica.
Visto che il processo di trasformazione è disciplinato dalla legge regionale 11 del 2002 e dalla 12 del 2015, il pronunciamento della Regione era un passaggio fondamentale e decisivo. La giunta presieduta dal governatore Luca Zaia ha dato il suo bene stare al progetto, corredato dalla promessa di un piano di investimenti di 94 milioni di euro, di cui 72 per investimenti infrastrutturali e 23 per lo sviluppo del business, in particolare per iniziative di internazionalizzazione nel campo del vino e del marmo, su cui Verona deve difendere la leadership. «Dopo l’approfondita analisi effettuata in sede tecnica dagli uffici regionali, abbiamo ritenuto che il progetto presentato dalla Fiera di Verona sia in linea con quanto previsto dalla Regione e che gli obiettivi contenuti nel piano industriale 2016-2020 ne rafforzino il ruolo che vogliamo continui ad essere rilevante per la crescita socioeconomica non solo di Verona, ma di tutto il Veneto», ha spiegato Zaia.
Il passaggio della Fiera di Verona da ente autonomo a spa, aggiunge l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, alle Fiere e i mercati Roberto Marcato è stata approvata dalla Regione convinta che «la trasformazione della natura giuridica consenta all’ente Sviluppo Sono previsti investimenti per rinnovare il quartiere fieristico di operare in piena autonomia e in maniera imprenditoriale nei confronti delle sfide competitive di un mercato internazionale che mostra grande dinamicità ma anche aspetti di criticità che bisogna essere in grado di affrontare». L’obiettivo, conclude l’assessore Marcato, è che la fiera di Verona rafforzi il suo ruolo sia «in termini di fattori di crescita dei mercati di riferimento» sia continuando a essere «un volano per la crescita della città di Verona, della più vasta area metropolitana e dell’intero Veneto».
La parola adesso passa ai soci, primo fra tutti il Comune di Verona che detiene, con il 37 per cento, la partecipazione maggiore e che già, con una delibera del 7 giugno scorso, aveva invitato l’ente a procedere su questa strada. Per il sindaco Flavio Tosi con la trasformazione in spa, la Fiera «potrà ridisegnare la propria strategia di servizi, la disciplina dei costi, potenziare l’ammodernamento del quartiere fieristico attraverso un imponente piano di investimenti per continuare ad essere competitivo in un mercato fieristico ormai globale e sempre più aggressivo nella concorrenza».
Zaia La Fiera continuerà a essere rile-vante per Verona e il Veneto
Marcato Bisogna essere attrezzati per affrontare le criticità del mercato