Trombe d’aria e temporali 3.500 denunce per danni «E ora c’è la minaccia cimice»
Meglio degli ultimi anni, ma non troppo bene. Facendo una sintesi, è quanto emerge dalla conta dei danni in agricoltura dopo la stagione estiva, quella dei temporali, delle grandinate e - in un caso - delle trombe d’aria. Al Codive, il consorzio per l’assicurazione agevolata in agricoltura sono arrivate oltre 3500 denunce per danni, un numero che supera le 2550 aziende assicurate. Ad essere colpite particolarmente sono state poche zone circoscritte e «sfortunate». Il caso più significativo è sicuramente quello del temporale, con forte grandinata, del 6 agosto, che si sfogò millimetricamente su un’area ad agricoltura intensiva, quella della mela e del tabacco, tra Zevio, Palù e Oppeano: in pochi minuti sono stati compromessi, per alcune aziende, interi raccolti. Altre richieste di risarcimento, inoltre, sono arrivate da aziende della Val d’Illasi, per eventi di maltempo che, in primavera, hanno causato fenomeni di «cracking», ossia delle fessurazioni, nelle ciliegie. «Sembra paradossale - sostiene Michele Marani, direttore del Codive Verona - ma anche quest’anno, a fronte di una stagione climatica ottima, soprattutto per i vigneti, il maltempo sia riuscito a fare danni consistenti. Per sostenere i nostri soci, abbiamo siglato una convenzione con Valpolicella Benaco Banca e Iccrea BancaImpresa, a condizioni agevolate. Il primo istituto anticiperà di due mesi i risarcimenti alle aziende colpite da calamità». C’è anche un’altra minaccia, quella della cimice asiatica, che aveva già fatto le sue prime apparizioni lo scorso anno. «Nel Veronese ha attaccato meli, peri e kiwi - spiega Pietro Spellini, vicepresidente di Confagricoltura Verona - con effetti disastrosi, e abbiamo iniziato a trovare l’insetto anche su fragole e peperoni». La richiesta degli agricoltori alla Regione è quella di fondi specifici per la protezione tramite reti. (d.o.)