Salvini contro la sindaca che celebra l’unione gay «Ha poco della Lega»
ODERZO (TREVISO) Il caso ha iniziato a scottare: la sindaca di Oderzo Maria Scardellato, che ha contravvenuto al diktat della Lega «celebrando» la prima unione civile omosessuale nel suo Comune, è stata rimproverata anche dal segretario federale Matteo Salvini e ora rischia: «Se scientemente si è prestata a questo giochino, ha poco a che fare con la Lega». Parole che soffiano sul fuoco di una polemica ormai divampata.
Scardellato è il primo (e a questo punto par di capire unico) sindaco leghista ad aver sottoscritto un’unione omosessuale. Il segretario provinciale Dimitri Coin l’aveva avvisata che la linea del partito impone di lasciare questa delega ai funzionari dei Comuni, ma la sindaca non ha cambiato idea e, benché senza fascia, lunedì mattina ha registrato la coppia. Per la Lega Nord, che fa della fedeltà ai principi la sua bandiera, l’insubordinazione non poteva essere tollerata. La discussione è finita la sera stessa all’attenzione della direzione provinciale del Carroccio: per il momento non c’è alcun provvedimento disciplinare ma Coin, incassata l’approvazione dell’assemblea, si è preso qualche giorno per riflettere, aspetterà l’evolvere della situazione ed eventuali recidive. Poi deciderà.
A Maria Scardellato, in sostanza, è arrivato un cartellino giallo e che sia da ammonimento a tutti: chi sgarra è fuori. Il caso è rimbalzato dai siti di informazione ai social con molte dichiarazioni di solidarietà a Scardellato, ma la voce del Carroccio è interpretata dal segretario Salvini: «Andiamo a verificare che cos’è successo, se c’è stato qualche fraintendimento. La nostra linea di principio, condivisa all’unanimità, è che nel rispetto delle scelte di vita di tutti il matrimonio è quello tra uomo e donna. I sindaci della Lega delegano ad altri la scelta di applicare una legge sbagliata, anticamera di adozioni gay e utero in affitto. Potevano occuparsene i funzionari». Va detto che anche la Scardellato ha ribadito di essere contraria ad adozioni e utero in affitto, e che le unioni civili previste dalla legge non sono una trasgressione della politica padana. La sindaca però non è sola. Michele Sarri, vicesindaco a Oderzo, cerca di buttare acqua su quell’incendio: ora l’obiettivo è riportare il sereno. «Sono convinto che lo ha fatto senza pensare che potesse avere ripercussioni politiche, solo per coerenza in merito a quanto affermato in campagna elettorale – spiega Sarri -. Non c’è spirito di ribellione né contrasto alla linea politica della Lega, è un’azione in buona fede, lei è saldamente allineata alle scelte leghiste». Ma quanto accaduto non rischia di indebolire il sindaco? «No, e non si apre alcun problema di maggioranza, siamo una squadra coesa e compatta. Ho parlato con Maria ed è sempre più decisa e determinata a portare avanti i principi del movimento, in ogni ambito». E se dovesse succedere di nuovo, che qualche militante rompa le righe? Sarri è sicuro: «Non succederà, dobbiamo evitarlo».