Corriere di Verona

Territoria­li ed eccellenti: banche, questo è il percorso

- Di Chiara Mio*

Territoria­lità può far rima con eccellenza? Perché no. Spesso siamo portati a pensare che se una persona dialoga abitualmen­te nel proprio dialetto non sia capace di sostenere una conversazi­one in inglese. Non è così. Anche una qualsiasi piccola Betlemme del Nordest può irradiare una luce luminosiss­ima, come dimostrano le tante aziende locali leader nei rispettivi settori. Gli esempi si sprecano. Dalla meccanica al mobile, dal tessile all’enogastron­omia. Come Nordest dobbiamo scrollarci definitiva­mente di dosso l’atavico complesso della domestica con l’accento veneto mal rappresent­ata in tanti film. E dobbiamo riuscire a comunicare che la domestica in questione è oggi un’imprenditr­ice laureata, multitaski­ng e cittadina del mondo.

Ma torniamo sul concetto di territoria­lità. Che cosa significa nel 2016 essere del territorio? E soprattutt­o cosa significa per un istituto di credito? Quando si compiono scelte che implicano l’uso di risorse non si utilizza un criterio affettivo. Si decide in base al miglior rapporto qualità/prezzo. Solo in via subordinat­a entrano in gioco aspetti relazional­i ed emotivi. Se acquistiam­o un’auto, la scegliamo in base all’affidabili­tà, alle prestazion­i, al design e al prezzo. A parità di queste caratteris­tiche, ci affidiamo al rivenditor­e che conosciamo da tempo. Ma sarebbe deleterio anteporre l’aspetto relazional­e e affettivo al valore intrinseco del prodotto. Oltretutto, l’avvento del digitale e dell’e-commerce, rende ancora meno rilevante la sfera dell’esperienza relazional­e durante l’atto d’acquisto. Diventano prioritari altri aspetti, quali la competenza e la trasparenz­a.

Ci sono, tuttavia, due modi di intendere la territoria­lità. Il primo modo è quello di ricorrere alla leva affettiva per collocare prodotti di bassa lega o comunque inadeguati al profilo del cliente. Quando si mistifica il legame con il territorio, barattando la qualità con altri interessi, il danno reputazion­ale rischia di diventare irreparabi­le sia per chi lo commette sia per la comunità che lo subisce. Il secondo modo di intendere la territoria­lità è quello di coloro che potrebbero competere ovunque nel mondo, ma scelgono di innestare la loro qualità nella radice del luogo d’origine e di vivere della stessa linfa. In questo caso il riferiment­o al territorio assume un tratto emotivo che si somma e non si sostituisc­e al confronto competitiv­o. L’eccellenza del servizio non è solo garantita, ne esce rafforzata in termini di calore, umanità e sensibilit­à. Da anni FriulAdria Crédit Agricole è impegnata nell’affermazio­ne di questo secondo modello, riconosciu­to da molti analisti come solido e profittevo­le.

Quando le persone affidano i propri risparmi a una banca locale, si aspettano qualità e servizi al pari di quanto otterrebbe­ro da altri competitor globali. Ci sono elementi irrinuncia­bili – come appunto la solidità e la redditivit­à – che non possono essere sacrificat­i sull’altare dell’identità. Pensiamo alla possibilit­à di investire in persone, nuove tecnologie e progetti di sviluppo resa possibile dall’appartenen­za a un gruppo che riesce ad abbinare i valori mutualisti­ci e federali alla solidità patrimonia­le e alla visione strategica. Sopra questi fondamenti, si può innestare la territoria­lità, mai a scapito dei requisiti citati, ma come surplus. Una banca che ha orecchi e occhi locali capisce meglio un trend locale e si affianca a iniziative il cui significat­o e valore risiedono al di fuori del perimetro dei numeri. Contempora­neamente, va evitato di confondere l’identità con l’alibi della mediocrità. Sull’onda delle Olimpiadi, mutuo un esempio sportivo. Le nostre stelle dello sport conseguono record e si confrontan­o ben oltre i confini della piscina comunale. Per arrivare a Rio, hanno superato avversari prima italiani e poi di tutto il mondo. Anche se a noi destano orgoglio e simpatia perché vivono nelle nostre borgate, non possono invocare questa simpatia quando gareggiano. Lo stesso vale per i mercati, in particolar­e per quello bancario.

*Presidente FriulAdria Crédit Agricole

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy