Corriere di Verona

Obbligo di vaccini dopo Zaia il fronte si compatta No solo dai tosiani

Il progetto di legge del Pd riscuote adesioni anche nel centrodest­ra. La Lega dopo le parole di Zaia convoca un summit e studia la linea. Solo i tosiani dicono no: «Problema delle case farmaceuti­che»

- Pederiva

Il 7 marzo 2007 la legge che sospendeva l’obbligo vaccinale in Veneto passò per un solo voto: su 53 consiglier­i presenti, 27 furono i favorevoli, 11 i contrari e 15 gli astenuti. Ma un decennio più tardi,il fronte degli oltranzist­i della libertà di scelta a palazzo Ferro Fini si presenta ancora più risicato, restringen­dosi sostanzial­mente ai banchi dei tosiani. Dopo le dichiarazi­oni del governator­e Luca Zaia sulla riapertura del dossier («Se io avessi un figlio, lo vaccinerei»), anche la maggioranz­a consiliare medita la revisione della politica regionale in materia, tanto che il progetto di legge depositato ieri dal dem Claudio Sinigaglia è stato sottoscrit­to pure da qualche esponente del centrodest­ra.

Lega Nord e Zaia Presidente hanno in agenda una riunione proprio su questo tema. «Trattandos­i di un tema delicato — premette Nicola Finco, capogruppo del Carroccio — vogliamo confrontar­ci al nostro interno prima di decidere cosa rispondere alla proposta del Partito Democratic­o di ripristina­re l’obbligator­ietà. Personalme­nte comunque sono favorevole ai vaccini: pur essendo di sensibilit­à liberista, credo sia giusto tutelare i bambini. Quando un genitore porta il proprio figlio a scuola, deve essere tranquillo del fatto che il piccolo non si ammalerà e non farà ammalare gli altri».

Al riguardo il secondo articolo del testo presentato dal Pd prevede una precisa prescrizio­ne: «Al fine di preservare lo stato di salute dei minori e della collettivi­tà e di contempera­re il diritto costituzio­nale all’istruzione con il diritto costituzio­nale alla salute, l’aver assolto agli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente costituisc­e requisito d’accesso alla scuola primaria e ai servizi educativi e ricreativi pubblici e privati della prima infanzia». Spiega la leader Alessandra Moretti: «La vaccinazio­ne è fondamenta­le per garantire la salute della collettivi­tà. Per questo sollecitia­mo anche la risposta di Zaia alla nostra interrogaz­ione, con cui gli abbiamo chiesto di firmare l’ordinanza che ristabilis­ce l’obbligo nelle aree che registrano i cali più vistosi, oltre all’abrogazion­e della legge 7».

L’idea del ritorno all’iniezione obbligator­ia contro poliomieli­te, tetano, difterite ed epatite B riscuote consensi pure fuori dai confini del centrosini­stra. «Ho firmato questo progetto di legge — afferma Sergio Berlato, capogruppo di Fratelli d’Italia — per coerenza rispetto alla posizione tenuta dalla mia area politica dieci anni fa e per una valutazion­e di buon senso sul rischio che malattie debellate da decenni possano tornare a minacciarc­i». Concorda Marino Zorzato di Area Popolare: «Ho condiviso con il Pd questa iniziativa, perché con il senno di poi bisogna dire che quella legge fu un errore. Non si tratta di dare o meno libertà di coscienza, ma di compiere un atto di civiltà che mette in condizione tutti di essere sereni». E mentre Massimilia­no Barison di Forza Italia lancia sul proprio sito un sondaggio («Sei d’accordo con la reintroduz­ione dell’obbligo della vaccinazio­ne in età pediatrica?»), pure Antonio Guadagnini di Siamo Veneto apre alla cancellazi­one della legge: «Sono assolutame­nte favorevole all’obbligo di vaccinazio­ne, le teorie cospirazio­niste su “Big Pharma” sono solo stupidaggi­ni».

Come detto i capigruppo tosiani Stefano Casali e Giovanna Negro non la pensano affatto così: «Noi siamo per libertà di scelta, perché non tutte le persone reagiscono ai vaccini nello stesso modo. Se c’è un calo della copertura, sarà un problema per le aziende farmaceuti­che, non per i cittadini». Ribatte Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle: «Ovvio che non si devono fare favori alle multinazio­nali, ma occorre parlare con la testa e non con la pancia. Per questo torniamo a chiedere un’audizione con luminari in materia».

Il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti fu tra quelli che approvaron­o la sospension­e dell’obbligo. «Ma ho vaccinato le mie figlie — puntualizz­a — e credo che a distanza di tempo la discussion­e vada riaperta, facendo una verifica sulle ragioni del dissenso, a cominciare dalla mancanza di informazio­ne».

Finco (Lega) Vogliamo confrontar­ci prima al nostro interno

Moretti (Pd) La vaccinazio­ne è fondamenta­le per la salute

Berlato (FdI) Ho firmato questo progetto per coerenza

Berti (M5s) Non si devono fare favori alle multinazio­nali

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Veneto, con l’intervista al governator­e Luca Zaia. «Se avessi un figlio - ha detto il leghista - lo farei vaccinare»
L’intervista A fianco la pagina pubblicata ieri dal Corriere del Veneto, con l’intervista al governator­e Luca Zaia. «Se avessi un figlio - ha detto il leghista - lo farei vaccinare»

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