Importavano chili di droga dal Marocco, 10 arresti nella Bassa L’indagine della Mobile avviata a Rovigo un anno e mezzo fa: scoperto il deposito nei campi di Villa Bartolomea
La «mente» del sodalizio, un marocchino soprannominato «Il Nero» e arrestato nel febbraio 2015 dopo un inseguimento in Adige, viveva tra Roverchiara e Legnago. Il deposito, invece, l’aveva nascosto in mezzo ai campi di Carpi di Villa Bartolomea: una zona impervia dove le auto dei vari corrieri della droga dovevano accedere a fari rigorosamente spenti.
Con un maxi-blitz che ha interessato mezzo Veneto oltre a Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Val d’Aosta, ieri mattina la squadra mobile di Rovigo ha decapitato un gruppo di spacciatori che si stima abbia piazzato su mercato qualcosa come 400 chili di hashish e 30 di cocaina in poco meno di tre anni. Le indagini coordinate dal pm Sabrina Duò hanno portato all’emissione di 53 ordinanze da parte del gip di Rovigo e ieri mattina sono scattati gli arresti che hanno impegnato anche gli uomini della squadra mobile di Verona tra Legnago, Cerea e Roverchiara. Al termine del blitz sono state arrestate 10 persone residenti nel Veronese: 6 destinatarie di un’ordinanza di custodia in carcere, 3 di un’ordinanza ai domiciliari e un tunisino trovato in possesso di 12 grammi di cocaina. In totale, invece, gli arresti messi a segno ieri sono stati 33 in tutto il Nord Italia.
E i numeri potrebbero crescere, dato che l’attività investigativa, avviata 18 mesi e riuscita a ricostruire una fitta rete di spaccio radicata principalmente in Polesine e nelle zone confinanti di Verona, Padova e Mantova, è destinata a proseguire. I sospetti erano iniziati nel 2013 quando la polizia di Rovigo aveva tenuto monitorato un pusher marocchino, ricostruendo i suoi canali di approvvigionamento: cocaina e hashish partivano dal Marocco e arrivavano in Italia attraverso i porti di Genova e Livorno dove, nel febbraio 2015, in due distinte operazioni furono arrestati complessivamente cinque corrieri nordafricani con circa 75 chili di hashish. Di particolare spessore criminale «Il Nero», uno marocchino che gestiva lo smercio «all’ingrosso», recandosi tutte le sere nella campagna veronese di Carpi, dove riceveva i propri «clienti» (perlopiù italiani e connazionali).