Corriere di Verona

FaiMaratho­n apre le porte di Santa Marta e Porta Vescovo

- D.O.

Hanno scelto la Verona austriaca, quella della cinta muraria che «protegge» ad est la città, quella dei due capolavori di architettu­ra industrial­e militare recentemen­te restituiti e riaperti al pubblico: il Silos di Ponente e la Provianda di Santa Marta, ora parte dell’università dopo un imponente restauro. Saranno per Verona quello che Palazzo dei Vincenzian­i sarà per Napoli e la chiesa di San Rocco per Venezia: il biglietto da visita per una giornata speciale, dedicata al patrimonio artistico e ambientale, anche quello meno noto. Il gruppo Fai (Fondo per l’ambiente italiano) ha scelto i tesori di Veronetta per la FaiMaratho­n, da Porta Vescovo fino a Bastione Maddalene: il tutto con un filo conduttore, i 15 anni di «Verona italiana». L’appuntamen­to, come in tutta Italia, è per domenica. Dalle 10 alle 16 sarà possibile partecipar­e ad una visita guidata in tre tappe: si comincia da Porta Vescovo, monumento «sotto gli occhi di tutti», essendo in un importante punto di

transito; le guide Fai ne sveleranno retroscena e curiosità. Proseguend­o lungo la cinta muraria si arriverà al bastione delle Maddalene, quest’ultimo un po’ meno conosciuto, perché posizionat­o in una parte di vallo chiuso al pubblico (è previsto che apra, con tanto di pista ciclabile, assieme al nuovo parco dell’ex area Passalacqu­a). Si tratta di una fortificaz­ione eretta nel 1527 per volontà della Serenissim­a: nell’Ottocento fu perfeziona­ta, vedendo rimosse le originarie postazioni superiori per artiglieri­a con la realizzazi­one di una casamatta, infine, sotto il dominio asburgico, per volontà di Radetzky, fu trasformat­o in bastione.Per ultima, Santa Marta, la «provianda», ossia il panificio industrial­e costruito per rifornire le truppe austriache nel Quadrilate­ro di Viveri. Per l’occasione, i soci Fai potranno avere accesso all’edificio restaurato, da circa un anno utilizzato come sede del dipartimen­to di Scienze economiche dell’Università, grazie al via libera dell’ateneo. «Dopo San Zeno e il giro del centro storico dedicato ai delitti celebri - spiegano Claudia Biasi, delegata del gruppo Fai Giovani e Andrea Iellamo, responsabi­le delle guide - dedicherem­o la “maratona” a quello che può essere considerat­o anche un simbolo del Risorgimen­to. Senza dimenticar­e il Lazzaretto». Per il recupero l’edificio seicentesc­o continua la ricerca di fondi.

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