Fabbrica un petardo per il compleanno e sventra la casa con un’esplosione
Paura ieri in Borgo Trento, il ragazzo (17 anni) ricoverato con ustioni. Palazzo evacuato
Un boato e la parete della stanza che si sgretola. Attimi di paura ieri pomeriggio in una palazzina di via Calatafimi, in Borgo Trento. Un ragazzo di 17 anni stava preparando alcuni petardi artigianali in cucina che sono esplosi all’improvviso a causa di un’inaspettata reazione chimica. Ustionato al braccio sinistro, è stato portato in ospedale. Sotto choc la madre e la sorella, in casa in quel momento. I vigili del fuoco e la polizia hanno evacuato il palazzo. «Sembrava una bomba».
Sognava una festa di compleanno...ad effetto. E invece il suo primo giorno da 17enne, Nicola, l’ha trascorso in ospedale con il braccio sinistro e il volto ustionati.
Perché quei petardi artigianali che stava confezionando in cucina con un mix di elementi chimici gettati all’interno dei tubi per le patatine, all’improvviso gli sono esplosi tra le mani, distruggendo ogni cosa. I residenti della palazzina al civico 9 di via Calatafimi, in Borgo Trento, hanno immediatamente pensato a una bomba. Il boato sprigionatosi poco dopo le 15 di ieri, ha risuonato per tutto il quartiere. E gli alunni della scuola dall’altro lato della strada, sono rimasti letteralmente terrorizzati. In un attimo gli agenti delle volanti e i vigili del fuoco hanno chiuso la strada al traffico e hanno evacuato tutto il palazzo. Anziani e ragazzi fermi sul marciapiede assistevano increduli alle operazioni di messa in sicurezza. Il primo ad essere portato fuori dall’appartamento al primo piano, è stato proprio Nicola che ha spiegato agli agenti quel che era appena successo.
Da sempre patito di effetti pirotecnici, aveva preso ispirazione da alcuni video visti su Internet e aveva deciso di fabbricarsi alcuni petardi per la serata da passare insieme agli amici. Mentre la madre e la sorella Chiara (20 anni) si trovavano nella stanza da letto della ragazza, lui aveva iniziato ad armeggiare vicino ai fornelli della cucina. Ma, da quanto è stato possibile ricostruire al momento, non c’è stata alcuna fiamma né innesco: i composti chimici, interagendo, hanno provocato un’esplosione violentissima e inaspettata che ha sventrato la parete che divideva le due stanze. Le due donne, sotto choc e frastornate dal boato, sono state colpite dai calcinacci e portate in ospedale per una visita. Nicola, invece, è stato soccorso dal personale del 118 e si trova ancora ricoverato nel reparto Grandi Ustionati dell’ospedale di Borgo Trento.
«Lui da sempre ha avuto la fissa degli esplosivi - raccontava ieri un amico di famiglia precipitatosi sul posto -. È uno che ogni volta che vede i fuochi d’artificio rimane estasiato e si interroga sulla composizione che consente un particolare effetto. Non so che diavolo abbia combinato, speriamo solo che non si sia fatto male». Nel frattempo, i vigili del fuoco guidati dal funzionario Andrea Tomba hanno verificato che la struttura portante dell’appartamento e dell’intera palazzina non aveva subito lesioni e hanno dichiarato inagibili solamente la cucina e la stanza da letto confinante.
Saranno i rilievi eseguiti dalla polizia scientifica a chiarire cosa possa aver provocato la potente deflagrazione. E non è escluso che per il giovane possa scattare la denuncia nel caso in cui l’autorità giudiziaria ritenesse che si trattava a tutti gli effetti di un ordigno artigianale illegale.
«Ero a casa, ho sentito un botto impressionante e i vetri della stanza che andavano tutti in frantumi» ha raccontato un vicino di casa. Una ragazza che vive al quinto piano è scesa in strada con un asciugamano legato in testa: «Ero sotto la doccia, pensavo a una fuga di gas, o alla caldaia saltata per aria. Il tempo di mettermi qualcosa addosso e mi sono precipitata fuori. Mi spiace tantissimo per Chiara, chissà che paura». Dalla strada, in molti alzavano gli occhi per rendersi conto di persona del rischio appena sfiorato: la parete lilla della camera da letto, quasi completamente sventrata, i calcinacci ovunque, i vetri delle finestre esplosi in mille pezzi. E i piccoli alunni della scuola Braida che ripetevano ai genitori lo stesso ritornello: «Mamma, oggi è scoppiata una bomba. Ho sentito un rumore forte forte e poi sono arrivati i pompieri».
«Festa rovinata»
Il giovane aveva intenzione di preparare un effetto speciale per il suo compleanno