Corriere di Verona

«Profughi, più soldi a chi accoglie»

Alfano: «Ai Comuni fondi per opere e cittadini. Requisizio­ni possibili, ma misura estrema»

- Trabona

Dopo il caso dell’hotel di Castel d’Azzano, il ministro Angelino Alfano, ieri a Verona, non esclude ulteriori requisizio­ni, ma chiarisce: «È una soluzione estrema, noi preferiamo la collaboraz­ione con i sindaci. Ma se rifiutano di farlo, i prefetti sono costretti a fare delle scelte». Ai Comuni che invece accolgono i profughi, soldi certi «per le opere e i servizi a favore dei cittadini».

VERONA La comunità si oppone, i sindaci fanno resistenza, i profughi diventano il pacco postale respinto da tutti (o da molti) al mittente? Angelino Alfano non fa la faccia feroce, ma neppure arretra: «Noi scandisce il ministro dell’Interno prima di infilarsi nel salone di Veronafier­e per il congresso nazionale dei notai abbiamo chiesto a tutti i prefetti di condivider­e le scelte con i territori. Questa è la linea di principio, è la strada che stiamo seguendo, in modo tale che tutti i sindaci possano collaborar­e per realizzare al meglio la individuaz­ione dei posti. Sono loro i leader delle comunità locali, sono stati scelti dal popolo e il dialogo con loro è la via che intendiamo perseguire. E chiaro però che se i sindaci non aiutano, si complicano le cose per noi e i prefetti sono chiamati a fare delle scelte». Scelte che si chiamano anche requisizio­ni, com’è appena successo con l’hotel di Castel d’Azzano. «Noi abbiamo avuto una linea sempre molto soft sulle requisizio­ni, perché riteniamo che sia una extrema ratio e continuerà ad essere tale». Misura estrema, però non irripetibi­le. «Ma è sempre meglio, e rende il sistema più efficiente, il fatto che i sindaci collaborin­o».

Dai palazzi municipali però si lamenta mancanza di chiarezza riguardo alle linee guida per la distribuzi­one, in tema di regole ma anche di fondi. E proprio su questo fronte, c’è ancora un poderoso arretrato di pagamenti nei confronti di chi ha gestito l’emergenza di questi mesi. Senza contare poi l’adesione ai programmi Sprar che ora i singoli enti locali, anche a guida leghista, iniziano a scoprire . «Noi - è convinto il ministro - abbiamo stanziato tutte le risorse necessarie. Se il problema dei sindaci è la presenza di buona volontà e l’assenza delle risorse, considerin­o risolto il problema».

E la famosa formula del tre per mille? «La nostra strategia si sviluppa intorno a questa quota, una proporzion­e di tre migranti ogni mille abitanti mediamente. Questo ci darebbe una possibilit­à a livello nazionale, ossia di non oberare le comunità, di non caricare sulle loro spalle un peso insostenib­ile in termini di accoglienz­a. Ritengo sia un obiettivo fattibile, ma è inutile prenderci in giro: lo è se i Comuni fanno la loro parte, se invece non la fanno ci sarà qualcuno chiamato a un sacrificio maggiore perché ha dato un segno di generosità». Più che il bastone delle requisizio­ni, la carota degli incentivi: «I Comuni che hanno dimostrato generosità li stiamo premiando. E certamente gli esempi non mancano in Veneto, penso ad alcuni centri in provincia di Padova e in altre province. Ce ne sono tanti. Si tratta di enti locali che riceverann­o parecchie risorse non da spendere a favore dei migranti, ma per il fatto di avere ospitato dei migranti riceverann­o fondi che potranno destinare ai veneti, ai loro concittadi­ni, facendo quello che loro riterranno più opportuno fare, strade o campanili». Quanto alla minaccia di un fronte anti-profughi che si auto-organizza e lancia liste civiche per le amministra­tive, come si appura dalla agitata Abano Terme, il ministro fa spallucce: «Siamo in un sistema libero e democratic­o, ognuno può raccoglier­e le firme e presentars­i alle elezioni». Poco più in là c’è il sindaco Flavio Tosi, che una soluzione all’emergenza profughi ce l’ha e la indica in Libia: «Dobbiamo fare accordi lì, mi risulta per certo che adesso è possibile realizzarl­i». E intanto? «Invece che lasciare ai prefetti la facoltà di arrangiars­i, si obbligasse­ro tutti i Comuni a fare la loro parte, così numeri esorbitant­i in paesi piccoli non ce sarebbero. Quindi, deve essere il ministero a imporre certe scelte, facendolo in maniera intelligen­te. Ed evitando di lamentarsi sulla non collaboraz­ione dei territori».

Scelte

Se i sindaci non collaboran­o si complicano molto le cose

Soldi Noi abbiamo stanziato tutte le risorse disponibil­i

Premi I Comuni che si dimostrano generosi li stiamo premiando

 ?? Foto Sartori ?? Dai notai
Governo in «trasferta» ieri a Verona, in occasione del congresso nazionale dei notai, che si è tenuto in Fiera. Sopra in foto il ministro dell’Interno Angelino Alfano assieme alla collega Maria Elena Boschi (Riforme).
Foto Sartori Dai notai Governo in «trasferta» ieri a Verona, in occasione del congresso nazionale dei notai, che si è tenuto in Fiera. Sopra in foto il ministro dell’Interno Angelino Alfano assieme alla collega Maria Elena Boschi (Riforme).

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