Il Pd «scarica» Bertucco, l’anti-tosiano
La segreteria: «Non rappresenta la linea del partito». Il nodo è la possibile alleanza con il sindaco
Una nota della segreteria provinciale del Pd ha di fatto sancito l’esautorazione di Michele Bertucco dalla carica di capogruppo a Palazzo Barbieri. Il suo posto verrà preso da Luigi Ugoli, attuale vicepresidente del consiglio comunale. «Bertucco non rappresenta più la linea politica del partito», è la sintesi della nota della segreteria dem. L’ormai ex capogruppo paga così il suo essere «anti-tosiano» sull’altare di possibili alleanze al ballottaggio alle prossime comunali.
Il dado è tratto: Michele Bertucco non sarà più il capogruppo del Pd a Palazzo Barbieri. Al suo posto sarà eletto Luigi Ugoli, che si dimetterà da vicepresidente del consiglio comunale.
La decisione era nell’aria dall’estate scorsa, ma è stata resa nota ieri sera con una nota che riassume la vicenda.
«Nei giorni scorsi – ricorda il comunicato del Pd - il gruppo consiliare, in accordo con il segretario provinciale Alessio Albertini e la segretaria cittadina Orietta Salemi, aveva proposto a Michele Bertucco di essere parte integrante ed attiva nella costruzione della coalizione di centrosinistra da presentare alle prossime elezioni comunali».
Come ha scritto il Corriere di Verona domenica scorsa, in quella riunione era ovviamente venuto alla luce il vero nodo politico della vicenda: i rapporti con Flavio Tosi in vista delle elezioni comunali, e soprattutto in un eventuale ballottaggio tra Pd e centrodestra non tosiano: accettare o no, a quel punto, di fare un accordo con i seguaci del sindaco?
«Segreterie e gruppo consiliare – spiega il comunicato di ieri sera - hanno ritenuto imprescindibile il confronto dopo le ultime scelte e dichiarazioni alla stampa del capogruppo (l’intervento di agosto alla Festa in Rosso, la conferenza stampa per il no, la recente intervista al Corriere di Verona, ndr) perché la situazione venutasi a creare, specie in questi ultimi tempi, aveva generato un senso di disagio, determinato dal dover gestire, anche all’esterno, un messaggio spesso contraddittorio da parte del Partito Democratico».
Di qui la richiesta di segreterie e gruppo consiliare a Bertucco di dire se condivide o no «la stagione di riforme del governo Renzi, la necessità di unità del partito, il sostegno a un Pd che si pone come alternativo a Tosi e antagonista alla Lega, al centro destra e al Movimento 5 Stelle e infine l’adesione a un percorso in cui il Pd alle elezioni comunali di Verona si presenterà al primo turno affiancato anche da liste civiche mentre, raggiunto il ballottaggio, al secondo turno ogni intesa sarà possibile attorno al proprio candidato».
E il nodo politico sta esattamente in quelle parole su «ogni intesa possibile».
«La risposta, giunta in queste ultime ore, - prosegue la nota del Pd - non ha purtroppo dato un riscontro positivo e pertanto il gruppo, in accordo con le segreterie, ritenendo insostenibile una situazione in cui il capogruppo rappresenti una linea politica diversa da quella appoggiata dal partito e dal gruppo consiliare sostituirà Bertucco con Luigi Ugoli».
La risposta di Bertucco, cui si riferisce la nota, era quella da noi anticipata mercoledì, ovvero una contro-domanda ai vertici del partito: è da escludere o no qualsiasi alleanza del Pd con Flavio Tosi, sia al primo turno che al ballottaggio?
Su questo, che è il puntochiave, ciascuno è rimasto sulle proprie posizioni. E alla richiesta del Pd (ripetuta anche ieri) di candidarsi comunque come consigliere alle prossime elezioni, la risposta del capogruppo (ormai ex) è stata quella per cui, senza l’esclusione di accordi con Tosi, non ci sarebbero state le condizioni per farlo. Lo stesso Bertucco, peraltro, ha detto nei giorni scorsi di essere molto tentato da un ritorno a tempo pieno all’impegno nella Cgil-bancari. Ieri sera il primo commento è stato invece legato ad una «amarezza personale forte, e al timore che in questo modo si sgretoli l’alleanza di centrosinistra che si era presentata alle scorse elezioni».
Una risposta più articolata è prevista tra oggi e domani, mentre ieri il segretario del Pd, Alessio Albertini, ha avuto un incontro con i rappresentanti di partiti di sinistra e del mondo ambientalista.