Corriere di Verona

Il fratello: «Mia mamma l’ha perdonato»

L’anziana ha voluto rimanere nella casa e continua a chiedere di Corrado

- di Enrico Presazzi

«Mia madre l’ha già perdonato, io ci devo provare ma farò fatica». Il fratello di Corrado Tommasi, in carcere da mercoledì per aver ucciso il padre Bruno, non riesce ancora a trovare una spiegazion­e.

«Quando sono andati giù, erano tranquilli. Erano tranquilli». Mamma Nella non riesce a darsi pace. Seduta nel salotto della sua abitazione, a Cerro Veronese, continua a ripensare all’ultima volta che li ha visti. A quel momento, verso mezzogiorn­o e mezza di mercoledì, in cui il figlio Corrado (49 anni) e il marito Bruno Tommasi (80) sono scesi in garage.

In quel box messo sotto sequestro dai carabinier­i dopo la tragedia: è lì che Corrado, in cura da anni per la depression­e, ha stretto una prolunga elettrica attorno al collo del padre malato, strangolan­dolo. «Lui è buono, non può aver fatto nulla di simile, quando torna?» domanda in continuazi­one mamma Leonella (per tutti Nella) all’altro figlio, Luciano che da mercoledì pomeriggio insieme alla compagna Gabriela, non la lascia sola un istante. Perché lei, 77 anni e un’invalidità che le impedisce di spostarsi senza l’ausilio di un girello, di lasciare l’appartamen­to e trasferirs­i a Grezzana dal figlio non ne ha la minima intenzione.

«Lei vuole rimanere qui – spiega il figlio Luciano -. Ora è stata un po’ sedata, ma è ancora sotto choc. Fatica a realizzare quel che è successo: non riesce a credere che mio fratello abbia potuto fare una cosa del genere e continua a domandare quando potrà andarlo a trovare». Poi la confession­e: «In cuor suo, lei lo ha già perdonato – prosegue Luciano -. Io invece no, dovrò provarci ma per ora faccio troppa fatica».

Impossibil­e dare una spiegazion­e a quel che è scattato nella testa di Corrado quella maledetta mattina. «Era stato in giro con papà, lo aveva accompagna­to a Lugo in auto – spiega il fratello -. Perché mio papà, che iniziava a manifestar­e i primi sintomi della demenza senile, chiedeva continuame­nte di essere portato in giro. Hanno pranzato tutti e tre insieme, poi mio fratello si è messo a lavare i piatti». E papà Bruno, in quel momento, ha iniziato con la sua solita domanda: «Andiamo a fare un giro?». «Corrado gli ha chiesto almeno di lasciarlo finire di pulire i piatti, ma non c’è stato nulla da fare e alla fine sono scesi insieme in garage – racconta Luciano -. Ma la mamma ne è certa: erano tutti e due molto tranquilli».

Perché Corrado sapeva come gestire i genitori: vissuto da sempre con loro, li accudiva in tutto e per tutto, seguendo le prescrizio­ni dei medici che lo aiutavano da circa 20 anni a combattere la sua depression­e. «Abbiamo parlato oggi con il suo medico di base – raccontano Luciano e Gabriela -. Anche lui ci ha confermato che Corrado stava bene, che i periodi più difficili ormai risalivano a otto, nove anni fa. L’aveva visto anche la settimana scorsa: Corrado stava bene». Ai carabinier­i che lo hanno portato in carcere a Montorio in attesa della convalida, il 49enne avrebbe però confidato di essere «stressato». Di certo, a preoccupar­lo, non erano questioni economiche: «Mio padre prendeva la pensione, mio fratello aveva un’indennità per la sua malattia, ma la casa era di proprietà e non avevano praticamen­te spese. Tanto che negli ultimi tempi stavamo valutando la possibilit­à di prendere una badante per farci aiutare un po’ – puntualizz­a Luciano -. Con me non si era mai lamentato del suo continuo badare a mamma e papà: forse gli era pesato un po’ l’ultimo ricovero di papà, la settimana scorsa. Lui faceva su e giù da Cerro a Verona per riuscire a stare vicino sia a lui che alla mamma rimasta a casa».

In paese, a Cerro, in pochi lo conoscono. Appassiona­to di letteratur­a e numismatic­a, Corrado trascorrev­a i rari momenti di solitudine passeggian­do in montagna. «Ma lui e papà erano sempre insieme» conclude Luciano. Lo erano anche mercoledì mattina, come conferma Silvano Delai, il titolare di un negozio di alimentari di Lugo, uno delle ultime persone ad averli visti prima del dramma: «Corrado è venuto qui verso le 10, ha lasciato il padre in auto e ha comprato delle patatine. Era sereno, come ogni altro giorno, non so capire come sia successo».

La madre Corrado è buono, non aveva litigato con papà. Era tranquillo A Grezzana Era stato qui a fare la spesa con il padre, non sembrava agitato

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