Per l’ex dg Piccoli chiesti 14 mesi e un mega risarcimento
Dopo la Corte dei Conti di Venezia, la procura scaligera. Qualche mese fa il procuratore contabile Carmine Scarano aveva annunciato di aver aperto su di lui un fascicolo per danno erariale in quanto «non ha dato prova del possesso dei requisiti previsti dal concorso» che gli garantì il ruolo di dg all’Usl 21. Ieri, invece, per l’ex dg Massimo Piccoli è stato il giorno della discussione all’ex Mastino. Per lui la procura ha chiesto in udienza preliminare la condanna a un anno e due mesi per i reati di falso ideologico e peculato d’uso ai danni dell’Usl 21. Nell’ipotesi al vaglio della Corte dei Conti, l’ex dirigente avrebbe provocato all’Usl 21 un danno quantificato (in solido con il secondo convenuto) in 230.227,60 euro perché «non ha dato prova del possesso dei requisiti previsti dal relativo concorso. Per questo, è stato ravvisato un danno rappresentato dagli emolumenti corrisposti al Direttore incaricato, secondo l’indirizzo della giurisprudenza». Ma Piccoli rischia di pagare un conto salato anche in termini di risarcimento alla Regione Veneto (rappresentata dall’avvocato Claudio Avesani) e all’Usl 21 che nella veste di parte civile valutano il danno subìto sull’ordine dei 700mila euro. Per l’ex dg, con la sua arringa di ieri, il legale Paolo Maruzzo ha argomentato punto su punto le ragioni del proprio assistito. Secondo la ricostruzione accusatoria delineata dal pm Valeria Ardito, l’allora direttore generale dell’Usl legnaghese avrebbe dichiarato il falso nel curriculum con cui nel 2012 presentò la sua candidatura al ruolo di direttore generale di un’Unità socio sanitaria locale in Regione. A parere della magistratura scaligera, avrebbe inoltre usato per spostarsi dalla sua casa di Bussolengo a Legnago l’auto dell’Usl 21 arrivando a trattenerla anche nel fine settimana. Dal pm, richiesta di rinvio a giudizio per favoreggiamento personale ai danni di Giorgio Lanzarotto, della segreteria generale della stessa Usl 21.