Otto mesi per il tennis truccato Ma Sganzerla ora vede la libertà
Ieri ha patteggiato e chiederà l’affidamento in prova
A Cremona Da sx il legale Nicola Avanzi ed Enrico Sganzerla che ha patteggiato 8 mesi
Nessuna sorpresa: com’era nelle previsioni, ha patteggiato ieri 8 mesi davanti al giudice Christian Colombo e si è chiusa così l’ultima puntata dell’udienza preliminare sul tennis scommesse a Cremona per Enrico Sganzerla, il commercialista di Cerea a cui è recentemente stata ridotta la pena in appello per le coltellate inferte due anni fa all’ex fidanzata Laura Roveri. Davanti al gup, ieri, era in programma l’ultima puntata dell’udienza preliminare nei confronti di alcuni degli imputati (compreso il veronese) per i quali il procuratore Roberto di Martino ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte combine nel tennis. A tutti, la procura contestava l’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, in particolare a manipolare una pluralità di partite di tennis di tornei prevalentemente internazionali. Sotto accusa Manlio Bruni e Francesco Giannone, ex commercialisti di Beppe Signori, i tennisti azzurri Daniele Bracciali e Potito Starace, Roberto Goretti, direttore sportivo del Perugia Calcio, e Sganzerla. E ieri, in aula, a patteggiare insieme a Sganzerla sono stati anche Bruni e Giannone, mentre da parte di Goretti e dei tennisti Bracciali e Starace era già stato scelto il processo. Oltre alla presunta combine nel tennis, il commercialista veronese rimane ancora implicato anche nella vicenda delle ipotizzate scommesse illecite sul calcio e, al momento,risulta tuttora costretto ai domiciliari dai genitori (seppure con il permesso di lavorare) per le coltellate inferte due anni fa all’ex fidanzata. In virtù dei benefici di legge e dei mesi già scontati prima in cella e poi ai domiciliari, comunque, per Sganzerla prossimamente potrebbe arrivare la libertà. All’orizzonte, in particolare, si profila da parte del suo difensore di fiducia Nicola Avanzi la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali. Ogni decisione spetterà al giudice dell’esecuzione. La vittima Gerhard Friedrich Cosenza , 50 anni viveva da anni a Castelnuovo