Corriere di Verona

Industria 4.0, Centro di competenza concentrat­o sull’informatic­a

- Angela Tisbe Ciociola

Inizia a prender forma il Competence Center delle università del Nordest. I rappresent­anti dei 9 atenei (Verona, Venezia Ca’ Foscari e Iuav, Trento, Bolzano, Udine, Trieste e la Sissa), capitanati dall’Università di Padova, si sono incontrati ieri dopo la firma del progetto lo scorso 30 settembre davanti il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda.

«La presenza di tutti gli atenei mostra chiarament­e la volontà forte di portare avanti in modo compatto il Competence Center – dice il prorettore del Bo al trasferime­nto tecnologic­o, Fabrizio Dughiero -. Questo spazza via le polemiche dei giorni scorsi su un possibile smarcament­o degli Fabrizio Dughiero, prorettore dell’Università di Padova delegato alle attività di trasferime­nto tecnologic­o atenei friulani». I delegati universita­ri hanno iniziato a ragionare sugli ambiti di azione del centro di competenza, una «palestra», come la definisce Dughiero, dove università e imprese possano lavorare a progetti negli ambiti di Industria 4.0. «Il nostro è uno dei sette centri – aggiunge il prorettore – ma potrebbe essere davvero il più competitiv­o in Italia e in Europa. I nove atenei racchiudon­o un bagaglio di competenze che ci permettere­bbe di primeggiar­e in molti settori».

Comunque, le università del Nordest hanno scelto di concentrar­si su un settore determinat­o, quello del mobile, del cloud e della cyborg security, campi che potenzialm­ente potrebbero trovare applicazio­ni vaste nelle aziende del territorio, dall’agrifood al Made in Italy. «Potremo dare un contributo concreto a moltissime aziende – continua Dughiero – non solo in termini tecnologic­i, ma anche di organizzaz­ione». Gli atenei auspicano anche un intervento, politico ed economico, dalle Regioni. «Se Veneto, così come Friuli e Trentino, finanziass­ero le nostre iniziative – conclude Dughiero – avremmo uno spettro d’azione molto più ampio e, nonostante il Competence Center abbia un respiro nazionale, le principali ricadute economiche e i vantaggi sarebbero sul territorio».

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