Corriere di Verona

Il Chievo di Maran specialist­a in rimonte Ma domenica a Crotone non c’è Meggiorini

- Matteo Sorio

La brutta notizia è che Riccardo Meggiorini, uscito per un problema muscolare contro il Bologna, non sarà della partita, domenica, a Crotone. Quella bella è che il pari col Bologna va in archivio consegnand­o una verità: se l’avversario mette la freccia il Chievo di Rolly Maran spesso lo riprende (nel 39 per cento dei casi) mentre se il Chievo va in vantaggio è un po’ più difficile che l’avversario lo riagguanti (26 per cento di chance).

Da un lato, dunque, il prossimo forfait dell’attaccante veronese, fulcro del gioco offensivo, il che libera spazio al ballottagg­io tra Pellissier e Floro Flores. Dall’altro, quel dato che racconta molto del Chievo di Maran. Reagire a uno svantaggio è come reagire a un sorpasso nel mondo dei motori. Ci vogliono equilibrio, lucidità, autostima. E il Chievo, con l’uomo di Trento, ne ha fatto scorta. Il film di due sere fa, cioè il Bologna che mette la freccia con Pulgar e il Chievo che lo riprende portando a casa il punto, è un film già visto.

Quante volte? Dodici su 31. Stiamo dicendo che da quando c’è Maran (ottobre 2014) il Chievo s’è trovato 31 volte a rincorrere e in 12 casi la rincorsa è stata fruttuosa: la percentual­e di punteggi rimontati è del 39 per cento. Diceva Nicolas Spolli, mercoledì, a caldo, dopo l’1-1 coi rossoblù di Donadoni: «Siamo riusciti a reagire dopo il gol di Pulgar, facendo noi la partita. È questo il dato importante, più importante del fatto che magari facciamo un po’ fatica a segnare, il che secondo me è normale. Per il resto abbiamo giocato un grande match e il loro portiere è stato il migliore in campo. Ci va quasi stretto, questo punto».

Il difensore argentino sposta l’attenzione su quel tema. E dunque, se uno scorre i tabellini dal torneo 2014-15 a oggi, coprendo l’intero raggio della gestione Maran, scopre che il Chievo ha portato a casa 2 vittorie (esterne, a Empoli e Torino, la scorsa stagione, da 1-0 a 1-3 e da 1-0 a 1-2) e 10 pareggi (8 volte è uscito l’1-1) in quel modo lì: rimettendo il risultato in equilibrio, o ribaltando­lo a proprio favore. È un altro riflesso di quella mentalità che Maran ha saputo instillare, facendo crescere il Chievo in termini di resistenza, come peraltro ammetteva anche lo stesso Donadoni. Uno, a questo punto, può domandare: il Chievo sa anche non farsi rimontare? Il film, in questo caso, è il film visto, ad esempio, in Chievo-Lazio, 1 a 1, dell’11 settembre scorso: gialloblù avanti con Gamberini, biancocele­sti a impattare con De Vrij. Anche qui, la statistica della gestione Maran è positiva. Nel senso che su 26 vantaggi acquisiti dall’ottobre 2014 a oggi, il Chievo ne ha visti svanire solo 7. Quando il Chievo mette la freccia, insomma, l’avversario lo riprende nel 26 per cento dei casi. E fra il 39 per cento di rimonte fatte e il 26 per cento di rimonte concesse all’avversario, c’è una discreta differenza.

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L’autogol Il bolognose Mbaye devia nella propria porta il cross di Hetemaj consentend­o al Chievo di rimontare lo 01 e di chiudere il match in parità

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