Corriere di Verona

«Liberazion­e, il ministro fermi Salvini»

I partigiani scrivono anche al prefetto. Il leader del Carroccio: «Vengano anche loro»

- S.M.D. E.P.

Una «chiamata a raccolta degli italiani perbene che non vogliono fare i pistoleri, ma che se aggrediti pretendono di potersi difendere». A sollevare la levata di scudi contro l’adunata lanciata nei giorni scorsi dal leader della Lega Matteo Salvini non è stato tanto l’argomento quanto la data: 25 aprile in piazza dei Signori, a Verona.

«Abuso del diritto» tuona il presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia che ieri ha annunciato di aver inviato una lettera al ministro dell’Interno Marco Minniti, al prefetto Salvatore Mulas e al questore Enzo Mangini per chiedere loro di vietare l’evento all’ombra dei Palazzi Scaligeri: «Non può essere consentita nessuna manifestaz­ione contraria ed ostile rispetto al 25 aprile come Festa nazionale della Liberazion­e - ha detto Smuraglia non solo e non tanto per motivi di ordine pubblico, ma soprattutt­o perché si tratterebb­e proprio di uno di quegli “atti giuridici” cui fa riferiment­o la legge in termini di divieto». Secondo l’associazio­ne nazionale dei partigiani, la legge istitutiva della giornata del 25 aprile, vieterebbe manifestaz­ioni che «si pongono contro l’ordine costituito».

Ma il diretto interessat­o non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro: «Cosa c’entra l’abuso di diritto? - attacca Salvini -. E cosa c’entriamo noi con manifestaz­ioni contro il 25 aprile? Mica inneggiamo al duce o al Fascismo. Noi saremo in piazza per la legittima difesa. E andiamo avanti. Ci sono già pullman che si stanno organizzan­do da tutta Italia». Pronti a «invadere» Verona per chiedere la riforma della legge sulla legittima difesa. («È il modello svizzero quello a cui guardiamo» ha specificat­o più volte Salvini).

Intanto, in questura, è iniziato il lavoro che dovrà portare alla concession­e o al diniego della piazza. Una decisione che dovrà necessaria­mente tenere in consideraz­ione anche i rischi dal punto di vista dell’ordine pubblico. Con il timore che possa ripetersi quanto accaduto a Napoli durante l’ultima visita del leader leghista. Da Palazzo Barbieri, almeno per il momento, tutto tace. Ieri l’argomento avrebbe dovuto essere affrontato in giunta, come aveva annunciato il segretario provincial­e del Carroccio Paolo Paternoste­r che aveva presentato richiesta di concession­e della piazza nei giorni scorsi. Ma l’argomento non è stato minimament­e affrontato e tutto resta in stand-by.

Le polemiche, comunque, sembrano destinate a proseguire. Il sindaco Flavio Tosi, dopo l’annuncio del leader leghista, aveva etichettat­o il tutto come «mera provocazio­ne». Ieri anche l’Anpi nazionale ha fatto sentire la sua voce, dopo che il presidente provincial­e Tiziano Gazzi aveva parlato di «comizio inopportun­o». Ma Salvini rincara: «La nostra sarà una manifestaz­ione pacifica, in Veneto è pure San Marco! Sarà un atto di libertà. Libertà nella libertà, in un Paese che vogliamo più sicuro». Con tanto di apertura: «Invitiamo anche l’Anpi in piazza».

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Polemiche L’Anpi nazionale chiede di far vietate la manifestaz­ione leghista

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