«Botte e avances così Jerry cercò di violentarmi»
Per tre volte Jerry Ogboru (sotto in foto) ha provato a violentare la sua prima vittima il 9 febbraio. Era stata lei, ventenne, fisico gracile, a raccontare tutto ai carabinieri di Bagnoli due giorni dopo l’aggressione, sfogandosi e ripercorrendo quell’incubo arrivato all’improvviso da cui si era salvata solo con la sua forza di volontà, «chiudendo le gambe» ogni volta che Jerry, 26 anni, arrivato dalla Nigeria in Italia a luglio, via Libia, aveva cercato di stuprarla dopo averle sfilato i pantaloni e gli slip. Un racconto contenuto nella denuncia che rappresenta uno dei pilastri su cui il pm Daniela Randolo chiederà stamattina il carcere per il profugo, accusato di duplice violenza sessuale, duplice rapina e lesioni aggravate nei confronti della sua seconda vittima, la quarantunenne aggredita venerdì scorso. «Stavo camminando in via Battisti quando sono stata avvicinata da un ragazzo in bicicletta che ha provato un approccio». Avances, tutte in inglese, che lei aveva respinto in maniera ferma. Ma i continui no avevano irretito il giovane. «Mi ha preso in braccio come si prende un bambino in culla», ha descritto lei. Poi l’ha buttata a terra in un campo. «Mi ha schiaffeggiata e ha cercato di violentarmi. Ci ha provato per tre volte, io mi sono salvata chiudendo le gambe più forte che potevo». Minuti lunghissimi, interrotti solo dall’arrivo di un ciclista sulla strada che ha spaventato l’aggressore consigliandolo di fuggire dopo aver rubato il cellulare della vittima. E il furto di cellulare è il denominatore comune con l’aggressione di venerdì sera quando una quarantunenne che faceva jogging vicino all’ex base militare, che accoglie i migranti, era stata colta alle spalle. «Mi ha preso da dietro mentre correvo – c’è scritto nella sua denuncia – mi ha alzata e buttata a terra». Lui l’ha trascinata in un campo e l’ha colpita con pugni alla testa e al petto, rompendole una costola. Poi lei è riuscita a divincolarsi e scappare dai carabinieri per denunciare. «Ho trovato Jerry molto disorientato dal carcere», ha commentato l’avvocato Luana Francescon.