«Acqua con Pfas di Arica nel Fratta Sembra petrolio, qualcuno ci aiuti»
«Il tubo di Cologna Veneta funziona in maniera egregia». C’è dell’ironia nella voce dell’anonimo autore di un video che è girato compulsivamente, tramite Whatsapp, nei cellulari degli abitanti dell’angolo sud-est della provincia. Quello, per intenderci, già funestato dall’allerta Pfas, le sostanze perfluoroalcaliche che sono arrivate a contaminare anche la falda acquifera.
Ecco perché, quel «tubo» tristemente noto dagli anni ’80, torna a turbare quanti vivono in zona. Girato il 14 marzo, il video è solo uno dei tanti documenti (come foto, segnalazioni scritte) ai sindaci del posto. E anche il presidente della Provincia, Antonio Pastorello, residente a Roveredo di Guà, si è recato sul posto sabato. Tutti sanno da dove arriva l’acqua dello scarico che finisce nel Fratta. È il punto terminale del sistema di depurazione del consorzio Arica, ad Arzignano, uno dei più grandi in Europa. Si torna nel Vicentino, dunque, anche se al posto della Miteni, indicata come la responsabile dell’inquinamento da Pfas, ci sono le concerie della Valle del Chiampo.Perché la questione salta fuori di nuovo ora? «La situazione è visibilmente peggiorata - spiega Pastorello - l’acqua esce nera e maleodorante, sembra petrolio». Fino a qualche anno fa, la Provincia avrebbe potuto quantomeno indagare. Ora, aggiunge sempre Pastorello «ci hanno del tutto esautorato, quindi non resta che appellarsi alle altri istituzioni». Altre quali? Pastorello ha scritto una lettera ai ministri dell’Ambiente, della Salute, delle Politiche Agricole e, naturalmente, agli assessori regionali competenti (Luca Coletto, Sanità, e Gianpaolo Bottacin, Ambiente), oltre che all’Usl e all’Arpav. «Visto che non possiamo fare nulla - sentenzia Pastorello - che qualcuno almeno ci dia una risposta. Il caso Pfas ha dimostrato che non va sottovalutato niente: adesso pretendiamo dei controlli e delle risposte». E Pastorello, assieme agli amministratori della zona (ieri, nella sede della Provincia, erano presenti i sindaci di Pressana, Veronella e Zimella e rappresentanti delle amministrazioni di Cologna e di Bevilacqua) si dice convinto che negli scarichi siano presenti anche le sostanze perfluoroalcaliche. Di qui lo scambio di battute con Bottacin, dopo l’innalzamento della soglia di legge. «La Regione - sostengono gli amministratori - non era obbligata ad adeguarsi». Questa volta, almeno, la falda acquifera non è coinvolta. «Ma l’acqua del Fratta - nota Pastorello viene usata per l’irrigazione. E molti prodotti della zona possono essere mangiati anche crudi. E c’è anche da pensare all’ecosistema: nel Fratta ci sono pesci, che possono venire pescati».
Antonio Pastorello La Provincia è stata esautorata del tutto, non ci resta che appellarci alle altre istituzioni