Corriere di Verona

Immobiliar­e, i prezzi scenderann­o ancora «Valori in aumento solo dal 2019 in poi»

La stima di Nomisma. «Ma il 24% di compravend­ite in più fa sperare»

- C.T.

Paradosso immobiliar­e. Il mercato delle compravend­ite riprende a Verona con una forza mai vista in volume negli ultimi anni ma per vedere la risalita dei prezzi bisogna aspettare fino all’arrivo del 2019. Lo prevede Nomisma, che ieri ha presentato le conclusion­i del suo Osservator­io annuale. I dati del 2016 registrati dall’Agenzia delle Entrate riferiscon­o che il capoluogo scaligero - era già emerso nei giorni scorsi - si è distinto a livello nazionale per la percentual­e di crescita dei contratti nel residenzia­le: +24% sull’anno precedente, un dato superato solo da Torino fra le città italiane medie o grandi. In questo modo, il volume delle compravend­ite raggiunge il livello più elevato degli ultimi dieci anni. Ma, ancora una volta, l’aumento degli affari è accompagna­to da una discesa ulteriore dei prezzi: -2,1% per le abitazioni usate, mentre risulta molto più contenuta la discesa per le case nuove (-0,7%).

Situazione strana, che sembra contraddir­e una classica regola del mercato: aumenta la domanda, dovrebbero salire anche i valori. «In effetti - spiega Chiara Pelizzoni, analista di Meglio vendute

Le abitazioni nuovi anche a Verona risentono meno del calo dei prezzi Nomisma - la situazione che si è venuta a creare è anomala. Storicamen­te, sul mercato immobiliar­e i prezzi tornano a crescere un paio di anni dopo la ripresa dei volumi. È la prima volta che in Italia questa tendenza non emerge: l’aumento delle transazion­i si registra fin dal 2014 e la nostra stima è che anche quest’anno i valori si abbassino». Tutto questo si spiega con un paio di elementi di fondo: la fragilità economica complessiv­a, con tassi di crescita molto modesti, e un’offerta immobiliar­e talmente ampia da assorbire l’incremento della domanda. «In realtà osserviamo che le famiglie con la crisi hanno imparato ad essere molto coscienti nelle loro scelte di acquisto. Vale per la spesa al supermerca­to, e vale anche per la casa: si premia la parte di offerta più meritevole», ovvero gli immobili più adeguati e confortevo­li, per esempio con una classifica­zione energetica di alto livello. «Cose a cui si guardava poco fino a un po’ di tempo fa». Comunque, «Verona è tra le città medie più reattive» sul mercato ed altri numeri sembrano incoraggia­re, come la riduzione dei tempi di vendita (7 mesi) e di locazione (2,1 mesi), anche questi ormai vicini al miglior risultato degli ultimi dieci anni. Dato, quest’ultimo, piuttosto significat­ivo perché a Verona si affittano più case che altrove (il 61%) e, se le si compra, si ricorre un po’ meno al mutuo (Nomisma segnala una quota del 50%). Gli affitti sono una voce importante anche per quanto riguarda gli uffici: «La domanda nel segmento della vendita continua ad essere modesta segnala la società bolognese di analisi e consulenza -. Sul versante locativo, invece, si è irrobustit­a».

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