Corriere di Verona

Catullo a Save Faro dell’Anac sulla cessione

L’operazione per liquidare De Vido. Replica a Cantone: tutto regolare

- Favero

Gli investitor­i stranieri pronti ad entrare nel capitale di Save attraverso l’Offerta pubblica di acquisto. E Anac avvia un’istruttori­a sull’acquisto delle quote dell’aeroporto Catullo di Verona.

Gli investitor­i stranieri pronti ad entrare nel capitale di Save attraverso l’Offerta pubblica di acquisto. Nel frattempo, il collegio sindacale del gruppo di Conegliano individua in Gianluca Vidal, senza il gradimento di Marchi, l’amministra­tore unico che dovrà traghettar­e Finint all’appianamen­to della controvers­ia fra i due fondatori. E Anac avvia un’istruttori­a sull’acquisto delle quote del Catullo.

Il momento è intricato per la sovrapposi­zione delle dinamiche. Lo schema semplifica­to dell’operazione Finint parte dall’assunto che per liquidare De Vido, Marchi debba rassegnars­i all’ingresso in Save di altri soci. Molti fondi internazio­nali da tempo bussano alle porte di Save, società che cresce e distribuis­ce dividendi. Le trattative paiono riguardare in prima battuta la francese InfraVia Capital Partners specializz­ata in investimen­ti su infrastrut­ture. L’altro nome è quello di una Sgr legata a Deutsche Bank che verosimilm­ente scherma attori oggi sconosciut­i. Se da un lato la manovra nata dalla necessità di De Vido di essere liquidato per risolvere una personale situazione debitoria verso alcune banche (fra cui Veneto Banca) ha il pregio di chiudere una partita che si trascina da mesi senza soluzioni, dall’altra rende vulnerabil­e il sistema aeroportua­le di Venezia a possibili scalate di terzi. Qui il pensiero corre in automatico ad Atlantia, Spa della galassia Edizione (famiglia Benetton) che a settembre rilevò il 21% detenuto dal fondo Amber. La peculiarit­à di Atlantia (100% di Autostrade per l’Italia e 95,9% di Aeroporti di Roma) che la differenzi­a dai normali fondi finanziari è quella di avere un evidente approccio industrial­e sugli asset ai quali partecipa. Il sospetto che vuole Atlantia pronta ad aggredire Save alla prima occasione favorevole non trova al momento elementi di conferma perché l’argomento non pare sia risalito, nelle ultime ore, nella classifica delle priorità nell’agenda della holding di casa Benetton. Occuparsi di Save, cioè, per Atlantia non sembra un’ urgenza, non fosse altro per il fatto che i ragionamen­ti sull’Opa e sui nuovi possibili soci di Marchi appartengo­no ancora alla sfera delle indiscrezi­oni. I toni sono smorzati pure sul fronte Finint. Che il lancio di un’Opa sia una strada obbligata quando si cambia profondame­nte l’assetto azionario della controllan­te (cioè Finint), viene rimarcato, non è una sorpresa. Allo stesso modo, vista la sua natura di fondo di investimen­to, l’uscita nel 2018 di Morgan Stanley che divide con Marchi la quota di controllo del 51,23% di Save (il 60% del quale in mano a Finint) è ampiamente prevista. L’ingresso a nuovi fondi presuppone che Marchi ceda spazi ma non significa che ci sarà un cambio della guardia: il controllo può essere esercitato anche senza la maggioranz­a assoluta, sebbene con compagni di avventura come Atlantia le condizioni per Marchi di star sereno sotto il 50% siano poche. Di certo la Città Metropolit­ana di Venezia non cederà le sue quote (4,78%) . «Auspico un rapido accordo positivo tra i soci di Finint - commenta il Sindaco metropolit­ano Luigi Brugnaro, consiglier­e del Cda - Questo permetterà a Save di continuare quel percorso virtuoso che porti stabilità all’aeroporto e sviluppo».

Del tutto inattesa, invece, la decisione dell’Autorità anticorruz­ione di avviare un’istruttori­a su come le quote della Catullo Spa, società di gestione dello scalo veronese, siano state vendute nel 2014 a Save. Ne ha parlato ieri Dario Balotta, presidente dell’ Osservator­io nazionale liberalizz­azioni infrastrut­ture e trasporti (Onlit): «Save ha operato attraverso un’operazione finanziari­a discutibil­e e lesiva delle norme sulla concorrenz­a, in più senza la condivisio­ne del piano industrial­e nell’ottica dello sviluppo dell’aeroporto». Pronta la risposta di Save: l’acquisto era mirato ad investire «con impegno per il rilancio dello scalo» e avvenne «ad esito di una procedura ad evidenza pubblica di sondaggio di mercato, condotta dalla stessa società Aeroporti di Verona-Catullo S.p.A». Anac ha scritto alla società aeroportua­le chiedendo di acquisire informazio­ni «al fine di valutare eventuali margini di intervento dell’Autorità». Save metterà a disposizio­ne tutta la documentaz­ione rilevante «essendo più che sicura della perfetta aderenza alla legge dell’operazione» e ha attivato i propri legali «per la tutela nelle sedi opportune dei propri diritti ed interessi».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy