Carlo & Giorgio: gli allievi di Toffolo al teatro Camploy
Incontro (surreale) con i due comici veneziani, allievi di Toffolo. Il 13 aprile sono al Camploy con «I migliori danni della nostra vita». «Raccontiamo vizi e virtù del mondo quotidiano, dove ognuno può riconoscere se stesso»
Scene di vita quotidiana: un autobus carico, ognuno intento a dialogare con il suo cellulare. Due ragazze digitano un messaggio con una mano, mentre con l’altra tengono il libro da ripassare prima di arrivare a scuola. Tu, che hai 50 anni, non riesci nemmeno a scrivere a tua moglie che l’idraulico arriverà alle nove: «cra, l’idraulico ariv lamiè».
Scene di ordinaria follia, avrebbe detto qualcuno. Ma per loro, Giorgio e Carlo, sono scene di autentica comicità. Il duo debutta a Verona al Camploy il 13 di aprile alle 20,45 con «I migliori danni della nostra vita», uno spettacolo, spiegano, «sui vizi e le virtù del mondo quotidiano, dove ognuno può riconoscere se stesso».
Dal 1995, quando il duo si è costituito, uscito dalla scuola sul campo, o meglio sul palco, di Lino Toffolo, in quella Murano dove tutti loro sono nati, molta strada è stata percorsa. Da una comicità più localistica e dialettale, l’approdo è quello di una comicità che porta il marchio dell’identità veneziana, ma che si esprime in un linguaggio universale, con qualche incursione dialettale.
Niente che abbia precluso a Carlo & Giorgio di portare in questi ultimi due anni il loro spettacolo in giro per l’Italia senza incappare nel rischio di non essere capiti. Anzi.
«I migliori danni della nostra vita – racconta Carlo – è uno spettacolo fortunato e longevo: piace, è piaciuto e continua a piacere. I “danni” di cui raccontiamo in realtà non sono i nostri, nel senso di Carlo e Giorgio, ma di tutti quanti noi, in quanto essere umani. È uno spettacolo che si fa portavoce dell’uomo in sé».
«Parliamo di tecnologia – spiega Giorgio -, ma non solo smartphone e computer: raccontiamo di come all’innovazione, allo spirito del progresso, si opponga la conservazione, da sempre. Anche quando è stata inventata la ruota probabilmente c’era qualcuno che scuoteva la testa dicendo “ah! questi giovani: ma dove andremo a finire?”. E ciò che ci faceva sorridere dei nostri padri, ora tocca anche a noi. La storia si ripete, a parte la gestualità, che è tutta nuova, roba da dover riscrivere il gioca jouer».
L’innovazione tecnologica è solo una scusa, il vero obiettivo sono i vizi che esistono da quando esiste l’uomo.
«Prendi l’ascensore per esempio: un’invenzione fantastica, che ha consentito alle città di svilupparsi in alto, ma soprattutto ci ha permesso di fare quei meravigliosi viaggi con i nostri condomini. Chi non ha fatto un viaggio in ascensore sorridendo a un condomino che odiava con tutta la sua forza?».
In uno scenario dove la vita breve dei sofisticati elettrodomestici odierni, che è meglio buttarli piuttosto che ripararli, è diventata emblematica della brevità dei rapporti tra le persone, Carlo e Giorgio, autori, attori e registi dello spettacolo, stanno soli sul palco. Alle spalle una scenografia essenziale, dove giocano molta importanza le luci, con una sorpresa finale.
Ingresso allo spettacolo 14 euro, prevendite da Box Office; per informazioni consultare il
sito www.carloegiorgio.it.