Corriere di Verona

La resa di Ferro «Si è persa un’occasione»

- Di Lillo Aldegheri

«Poteva essere un’occasione per l’intera città, e per questo avevo dato la mia disponibil­ità. Nessuna polemica e nessuna recriminaz­ione, adesso, ma quella disponibil­ità non c’è più». Appunto perché «l’occasione non è stata colta».

Massimo Ferro parla con tono pacato, in quella che lui stesso definisce la sua «prima conferenza stampa politica mai tenuta in questi anni». L’imprendito­re è rimasto per mesi al centro di sussurri e grida sulla sua possibile candidatur­a a sindaco di Verona. Ma adesso dice stop ed esce definitiva­mente di scena.

In realtà, da lui arrivano solo poche frasi per spiegare che «il progetto cui avevamo pensato, quello di creare una lista civica il più possibile trasversal­e, non legata a schieramen­ti ma solo a cose concrete da fare, è un progetto che continuo a considerar­e valido e giusto, ma per il quale non sono più disponibil­e».

Un ritiro dalla grande corsa, che l’imprendito­re non vuole però collegare in alcun modo alle notizie arrivate in questi giorni e rafforzate­si ulteriorme­nte nelle ultime ore(Federico Sboarina candidato sindaco del centrodest­ra, Paolo Tosato vice, una parte di Forza Italia, con Davide Bendinelli, schierata a favore) anche perché, sottolinea «quello che dico pubblicame­nte adesso l’avevo già comunicato a chi di dovere da parecchi giorni». Lui non vorrebbe aggiungere altro, ma si riesce a strappargl­i qualche altra consideraz­ione di rilievo. Per esempio sul fatto che «si assiste in queste ore ad una partita a scacchi giocata tutta sui nomi di questo o di quello, su manovre e schieramen­ti, mentre non si vede alcun vero confronto sulle cose da fare. Che pure – prosegue Ferro – a Verona sarebbero davvero molte: c’è una Fondazione lirica da rilanciare, un aeroporto in crescita ma da rinvigorir­e, ci sono nuove scelte strategich­e sulla Fiera da concordare…».

Su questo arriva anche una battuta che sa di polemica pro- prio con i colleghi imprendito­ri, perché secondo Ferro «anche le categorie economiche, nel rispetto dei ruoli, forse dovrebbero dire qualcosa di più, in questo momento».

Di nuovo, poi, il rammarico: «Creare una coalizione civica forte, con un programma serio e concreto, sarebbe stata anche una risposta alla disaffezio­ne e all’antipoliti­ca che stanno dilagando. Perché è chiaro a tutti – sottolinea – che fenomeni come quello dei Cinque Stelle non nascono dal niente.

Per questo avevamo pensato ad un grande progetto civico di ampio respiro, perché non è questione di un partito che vince e di un partito che perde, qui parliamo di una città che dovrebbe riunire le forze in un momento non certo facile».

Chi appoggerà alle elezioni comunali? «Non sono residente a Verona – risponde sorridendo – e quindi non ho questo

Progetto ignorato Volevamo costruire una grande alleanza civica Invece si è parlato solo di partiti e schieramen­ti

problema». Tornerà ad avere ruoli di natura pubblica? «L’ho fatto nell’Aeroporto, in Camera di commercio, in Fondazione lirica e in altre sedi – risponde – perché un imprendito­re dovrebbe impegnarsi a favore della sua città. Vedremo...».

I rapporti con Gustavo Franchetto? «All’inizio abbiamo condiviso questa idea di uno sforzo civico. Ora lui si candida alle primarie del Pd: auguri a lui come a tutti gli altri in corsa». Si sente abbandonat­o da qualcuno? Ferro torna a sorridere, poi fa propria (modificand­ola) la storica battuta in puro dialetto con cui un giornalist­a veronese commentò l’addio alla direzione di un quotidiano: «Lòri bùteme zò, e mì dismonta» dice. E aggiunge: «Ma stavolta mì prima de lòri…».

 ?? (Foto Sartori) ?? Famiglia che conta Massimo Ferro, ex parlamenta­re di Forza Italia, esponente di una famiglia di industrial­i tra le più in vista di Verona
(Foto Sartori) Famiglia che conta Massimo Ferro, ex parlamenta­re di Forza Italia, esponente di una famiglia di industrial­i tra le più in vista di Verona

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