Il Tar: «Arsenale la tagliola in aula è stata legittima»
Le decisioni prese dal Comune sul progetto di restauro dell’Arsenale di Borgo Trento (con una variazione del bilancio triennale destinata a finanziare la parte pubblica dell’intervento) «non incidono sul mandato dei consiglieri comunali né sulle prerogative del loro ufficio». Questa, in sintesi, la motivazione con cui il Tar ha respinto il ricorso presentato da Daniele Polato (Battiti) contro la delibera comunale che il 30 novembre aveva dato il primo via libera al progetto di Italiana Costruzioni, mettendo a disposizione i relativi finanziamenti per 14 milioni e mezzo.
Polato, nel ricorso, ricordava che quella delibera era stata votata utilizzando la cosiddetta «tagliola», che limita il dibattito qualora una decisione (il Bilancio, appunto) debba essere presa tassativamente entro una data fissata per legge. In quel modo però, gli emendamenti presentati dal consigliere di Battiti non erano stati discussi. Ma il procedimento, ribatte adesso la sentenza, è pienamente legittimo. In pratica, aggiunge il Tar, non sono stati affatto violati i diritti della minoranza, che può opporsi politicamente in aula a quel projectfinancing, ma non ha motivi per ricorrere alla giustizia una volta che l’assemblea si sia espressa.
Ricordiamo che la questione-Arsenale è attesa per giovedì prossimo in consiglio per una ulteriore e definitiva votazione.
Intanto si avvicina l’esito finale di un’altra vicenda che aveva visto anch’essa un ricorso al Tar (respinto) da parte dello stesso Polato: l’insediamento di Esselunga di fronte alla Fiera. Nel bilancio reso pubblico della stessa Esselunga si parla di «imminente apertura a Verona», ma non vengono fissate date: l’ipotesi che si fa a Palazzo Barbieri è che l’inizio dell’attività venga discusso e fissato solo dopo il termine del Vinitaly, con possibilità di slittamento verso i primi giorni di giugno. (l.a.)