Due autisti per l’assessore Arriva esposto anonimo
Dicono a Palazzo Balbi che di lettere così, ai piani alti, sono piene le scrivanie. Delazioni, maldicenze, pettegolezzi d’ogni tipo. In una parola: «fango». E però stavolta il corvo sostiene d’essersi rivolto pure alla procura della Repubblica di Verona, infilando nel mirino uno degli assessori più importanti della giunta Zaia, il titolare della Sanità Luca Coletto. «Sono una dipendente della Regione impiegata presso la segreteria dell’assessore» inizia la lettera vergata da una mano anonima («Solo ed esclusivamente per evitare ritorsioni sul lavoro ma se servirà in futuro non esiterò a presentarmi di persona agli uffici competenti»), che prosegue poi con un elenco di contestazioni che riguarderebbero«strane richieste di rimborsi spesa chilometrici, rimborsi spesa per cene e pranzi che secondo gli autisti sono solo ed esclusivamente elettorali e di piacere». Accadrebbe «da anni», scrive l’anonima, che sottolinea come Coletto possa disporre di ben 4 autisti «che partono da Venezia per prelevare il signor Coletto nella sua abitazione di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona». Il tutto sarebbe verificabile esaminando i fogli percorso, da cui si potrebbe evincere «come i tragitti effettuati con l’auto di servizio nulla hanno a che vedere con l’incarico dell’assessore», e verificando i tabulati della carta di credito in uso a Coletto. Quest’ultimo preferisce non commentare, riservandosi eventuali successive reazioni legali, anche se conferma che gli autisti lo prelevano ogni giorno dalla sua abitazione per portarlo a Venezia. Dalla Regione, intanto fanno sapere che gli autisti assegnatigli sarebbero due, non quattro, e che i percorsi compiuti di giorno in giorno sono facilmente riscontrabili dalle tabelle di marcia, che mai avrebbero mostrato alcuna anomalia. (ma. bo.)