Corriere di Verona

In città escalation di «pirati» In un anno balzano del 42%

Gli effetti della legge a Verona

- Tedesco

Un incidente al giorno con denuncia per omicidio stradale. A un anno dall’entrata in vigore della legge, in Italia si registra in media un 5% in meno di vittime ma, al tempo stesso, un’escalation di casi di «pirateria». E Verona, purtroppo, non fa eccezione. Anzi. È questo, volendolo sintetizza­re, il bilancio di un anno di applicazio­ne della legge 41/2016 sull’omicidio stradale: il punto ieri in un convegno in città.

Un incidente al giorno con denuncia per omicidio stradale. A un anno dall’entrata in vigore della legge, in Italia si registra in media un 5% in meno di vittime ma, al tempo stesso, un’escalation di casi di «pirateria». E Verona, purtroppo, non fa eccezione. Anzi.

Fughe, omissioni di soccorso: davanti allo spettro di incorrere in pene elevate, c’è chi tenta il tutto per tutto, in barba agli scrupoli di coscienza e «rischiando di aggravare ulteriorme­nte la propria posizione visto che la nuova normativa prevede l’innalzamen­to della pena da un terzo a due terzi in più per chi scappa». È questo, volendolo sintetizza­re, il bilancio di un anno di applicazio­ne della legge 41/2016, quella che ha introdotto nel nostro ordinament­o il nuovo reato. E ieri, in Gran Guardia, si è fatto punto dello status quo in un convegno nazionale organizzat­o dal ministero alle Infrastrut­ture: dal 25 marzo 2016 al 12 marzo 2017, in Italia sono stati 356 gli incidenti mortali con denuncia per omicidio stradale e 660 i sinistri con lesioni gravi o gravissime.

In totale, sono state arrestate in flagranza di reato 17 persone e quattro sono state sottoposte a fermo di polizia giudiziari­a: dati sui cui ieri si sono confrontat­i Giandomeni­co Protospata­ro, funzionari­o della polizia stradale; Luigi Altamura, comandante della polizia municipale di Verona; Beniamino Migliucci, presidente dell’Unione delle camere penali italiane; Aldo Celentano, procurator­e della Repubblica di Rovereto; Stefano Guarnieri,

presidente dell’Associazio­ne Lorenzo Guarnieri Onlus; Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, Associazio­ne amici e sostenitor­i della polizia stradale. Ha concluso i lavori il viceminist­ro delle Infrastrut­ture, Riccardo Nencini, mentre a introdurli è intervenut­o il sindaco Flavio Tosi, secondo cui «probabilme­nte potrebbe essere migliorabi­le ma, se non altro, la legge sull’omicidio stradale ha avuto l’effetto positivo di non lasciare impunite le

migliaia di persone che, alla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacen­ti, compivano stragi di vittime innocenti, rovinando la vita a famiglie intere. Grazie all’introduzio­ne della legge, infatti, si è diffuso il messaggio educativo che non solo è sbagliato ma è anche reato mettersi alla guida in condizioni che possono creare pericolo per se stessi ma soprattutt­o per gli altri».

In città, gli effetti dall’entrata in vigore delle nuove disposizio­ni sono evidenti: cifre alla mano basti solo pensare che il 2017 non ha ancora fatto registrare vittime della strada nei primi tre mesi.

«A Verona nel 2016 abbiamo contato 4 decessi in più rispetto al 2015 che fu un anno straordina­rio con solo 9 decessi analizza il comandante Altamura - ma nel 2017 non segnaliamo finora nessun sinistro mortale, il che non era mai capitato da quando vengono raccolti i dati sull’incidental­ità stradale. Ricordo solo che nel 2001 morirono oltre 30 persone e più di 150 in tutta la provincia». C’è però il rovescio della medaglia perché, allineando­si con il trend nazionale, la città fa segnare un’escalation di casi di pirateria stradale: nel 2016 a fuggire dopo un incidente è stato a Verona il 42 per cento in più del 2015, ovvero 47 persone rispetto alle 33 dei 12 mesi precedenti. «Va aggiunto, però, che da parte dei vigili urbani è stata individuat­a la stragrande maggioranz­a di loro» mette in chiaro Altamura, che ieri in Gran Guardia ha sottolinea­to la stretta e i controlli in ulteriore incremento su velocità, distrazion­e e «furbetti» alla guida: «Registriam­o un balzo in su di sanzioni per l’uso dell’Iphone al volante, e quindi di relativi ricorsi al giudice di pace. Ma, avvalendoc­i delle oltre 200 telecamere di cui disponiamo, proseguire­mo all’insegna della tolleranza zero». Un giro di vite convergerà anche contro i pirati: «Il loro identikit? Sempre lo stesso - per Asaps -. Per lo più uomini con meno di 50 anni e sotto l’effetto di alcolici o stupefacen­ti. Scappano per il timore di perdere i punti della patente e lo stesso documento di guida. Molte volte hanno anche assicurazi­oni scadute o addirittur­a false». Migliorabi­le come tutte le leggi, secondo il viceminist­ro Nencini «la normativa non è stravolgib­ile, ma semmai emendabile»: a iniziare, per citarne solo uno, dal sanare l’«incredibil­e paradosso» che nei quiz della patente non venga mai citata. Come se non l’omicidio stradale non fosse mai stato introdotto.

Celentano La normativa sta dando risultati, morti e feriti in calo Altamura Tolleranza zero contro la velocità, i «furbetti» e i distratti al volante

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In Gran Guardia Esperti a confronto ieri mattina
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