Pd, via ai confronti tra i candidati alle primarie «Si va al ballottaggio»
Teatro Stimate con qualche sedia vuota di troppo per il confronto tra i candidati alle primarie del Pd del 2 aprile. Su una cosa si sono trovati d’accordo Orietta Salemi, Gustavo Franchetto e Damiano Fermo: «Chiunque vinca tra noi, è certo che il Partito democratico andrà al ballottaggio».
La sfida nel Partito Democratico parte in sordina, tra qualche poltrona vuota di troppo al Teatro Stimate. Al confronto tra i tre candidati alle primarie per il sindaco fissate per domenica 2 aprile non c’è il pubblico delle grandi occasioni (Vincenzo D’Arienzo l’unico deputato presente). «È un momento difficile a livello nazionale e anche per la politica veronese, decidere di metterci la faccia richiede grande coraggio, senso civico, e convinzione nella causa. Solo per questo mi sento di ringraziare i tre candidati - dice il segretario provinciale Alessio Albertini -. Il Pd accetta il rischio di rimettersi alla scelta dei cittadini, il nostro candidato non sarà scelto a Roma come vediamo succedere in questi giorni da altre forze politiche». La scelta sarà tra Orietta Salemi, segretaria cittadina e consigliera regionale; Gustavo Franchetto, ex consigliere regionale non iscritto al Pd; Damiano Fermo, consigliere comunale uscente.
Veniamo al confronto, moderato da Lillo Aldegheri (giornalista del Corriere di Verona), che ha subito chiesto a Salemi se sia vero che si è candidata di malavoglia. «Nel momento in cui è fallita l’ipotesi di una candidatura civica unitaria - ha risposto - molti nel partito hanno pensato a me come quella che poteva più allargare il consenso. La mia titubanza deriva dal fatto che questa è una scelta che fa tremare i polsi, non era davvero nei miei programmi, anche per ragioni familiari. Ma spero di non tradire le aspettative».
Quanto a Fermo, non ci vorrebbe un po’ di esperienza in più per candidarsi a sindaco di Verona? «Vero, la mia generazione avrebbe bisogno di più tempo, ma quel tempo non ce l’ha. Sono consapevole di avere competenze scarse nella gepegnano stione della macchina pubblica, ma posso compensare con l’impegno, l’entusiasmo. La mia candidatura è forte solo se è collettiva, se aggrega competenze».
Per Franchetto, la criticità è il suo essere «corpo estraneo» al Pd. «Sono sempre stato di centrosinistra - dice -. Quando nacque il Pd c’erano molti mal di pancia, io sono passato con Di Pietro, ma poi l’IdV è crollato. È la liquidità della politica a non darmi una collocazione. Mi sento un civico che cercherà di allargare gli spazi del partito».
Dal pubblico, c’è chi chiede: i due candidati sconfitti si im- a appoggiare convinti il vincitore? Da tutti e tre arriva uno scontato assenso. E in caso di sconfitta, resterà in consiglio comunale a guidare il Pd all’opposizione? La domanda è spinosa per Salemi, che in tal caso dovrebbe lasciare il seggio in Regione: «Intanto proviamo a vincere, poi io andrò dove il partito ritiene più utile che io sia».
Altra domanda, importante perché il centrosinistra a Verona ha vinto solo una volta (nel 2002): come si fa a «rubare» voti al centrodestra? Per Fermo «le vecchie classificazioni non reggono più», Franchetto aggiunge che «con la crisi dei partiti in atto, una faccia che ha un po’ di storia e ispira fiducia può essere determinante», anche Salemi è d’accordo: «l’elettorato è mobile, la persona può fare la differenza».
Dovesse arrivare il candidato Pd al ballottaggio, quale avversario temere di più? Per Salemi «il Movimento 5 Stelle, avrei timore ad avere una forza di governo populista. Certo è che se il centrodestra è compatto, è un avversario tosto, ma trovo più gente pronta a rivotare Tosi piuttosto che la Lega di Salvini». Fermo dice di non aver paura dei Cinque Stelle: «Condivido le loro idee ma preferiscono andare da soli contro un muro piuttosto che cercare aiuto per realizzarle»; nessuna paura nemmeno dei tosiani, «con molti di loro si può ragionare», mentre «la vera forza distruttiva è la Lega». «Andare al ballottaggio coi Cinque Stelle vuol dire che tutto può succedere - l’opinione di Franchetto - ma al ballottaggio ci andiamo noi, e vinceremo». Si vedrà. Intanto c’è da mobilitare l’elettorato per le primarie, sperando in una partecipazione ben superiore a quella di ieri sera.
Salemi
Nel momento in cui è tramontata una candidatura civica unitaria, molti nel partito hanno pensato a me per allargare il consenso
Franchetto
Io sono sempre stato di centrosinistra, ma è la liquidità della politica a non darmi una collocazione. Io dunque mi sento un civico
Fermo
I Cinque Stelle? Condivido le loro idee, ma preferiscono andare da soli contro un muro piuttosto che cercare aiuto per realizzarle