Corriere di Verona

Campo Dall’Orto in Università «I talk in tv? Poco gestibili»

- di Davide Orsato

«Le critiche sui social le accettiamo, sono una risposta importante da parte degli utenti. Gestire i contenuti di un talk show è difficile, ma tra i nostri obiettivi c’è quello di renderli sempre accettabil­i e mai offensivi». Non fa il nome della trasmissio­ne, ma è chiaro che si tratta di «Parliamone Sabato», il programma condotto da Paola Perego chiuso a tempo di record dopo la polemica sulle «ragioni per cui si dovrebbe preferire una donna dell’Est», mostrate in una schermata divenuta virale sui social. Ieri, il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, è stato ospite dell’Università di Verona, il terzo ateneo di quello che è un vero e proprio «tour» tra gli studenti universita­ri, allo scopo di raccontare loro come si lavora in una delle principali aziende editoriali italiane, ma anche di riallaccia­re il rapporto con i più giovani, un target che non è di certo quello in cui la Rai risulta particolar­mente forte. Inevitabil­i le curiosità sul caso Perego, che ha molto di «veronese», data sia la presenza dell’attore Fabio Testi, che ha polemizzat­o non poco dopo l’ospitata sulla rete ammiraglia, sia di alcune interviste realizzate in città trasmesse durante la prima puntata. Dall’Orto non ne parla volentieri, ma al termine dell’incontro ha fatto qualche precisazio­ne: «I talk - ha detto ai giornalist­i sono i prodotti in cui, per definizion­e, è impossibil­e controllar­e i contenuti (e su questo punto smentisce Testi, che aveva parlato di “dichiarazi­oni concordate”, ndr) - la fiction, da questo punto di vista dà molte più soddisfazi­oni». Dall’Orto ha parlato agli studenti del master in Editoria, al Silos di Ponente. Al centro dell’intervento, le nuovi strategie dell’azienda radiotelev­isiva pubblica. «Dobbiamo pensare alla Rai sempre più come un editore - ha spiegato - da un lato dobbiamo rinnovare i nostri contenuti e dall’altro il modo in cui li propone alle persone. In questa logica il punto di vista dei giovani è fondamenta­le perché mai come in questo periodo i loro comportame­nti di fruizione dei contenuti di informazio­ne e intratteni­mento sono completame­nte diversi da quelli delle generazion­i precedenti». La sfida è rapportars­i con realtà emergenti (almeno nel nostro Paese), come Netflix. «Stiamo investendo moltissimo in Rai Play (il servizio “on demand” su internet, ndr): siamo partiti in ritardo ma stiamo riguadagna­ndo tempo». Tra le domande degli studenti, quale «posizione» sia la più ricercata sul mercato del lavoro. «Le aziende, anche la nostra, cercano attualment­e molti autori e sceneggiat­ori: se avete talento nella scrittura è il momento di mettervi alla prova».

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In «tour» Campo Dall’Orto

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