Corriere di Verona

Palloncini e rombo di motori per l’ultimo viaggio di Paps

Concamaris­e, amici in lacrime al funerale del giovane morto in moto

- di Enrico Presazzi

La voce si incrina di fronte alla bara bianca coperta di rose. Lorenzo si fa forza e pensando all’amico scomparso, lancia un appello agli altri ragazzi che affollano la chiesa di Concamaris­e per dare l’ultimo addio a «Paps», Matteo Papotti morto a causa del tragico incidente avvenuto martedì scorso a Sanguinett­o: «Se dovete dire qualcosa a una persona cara, non aspettate. Ci sono tante cose che avrei voluto dirti, Paps». E il pensiero corre veloce e mamma Ivana e papà Romeo, provati dal dolore per la perdita del loro unico figlio. Una vita spezzata a soli 18 anni, «nella primavera della vita» come ha ricordato dal pulpito il parroco don Maurizio durante la cerimonia funebre di ieri pomeriggio. «Ti chiamavi Matteo Papotti, ma per tutti noi eri Paps, quel nomignolo che ti avevamo dato alle medie – ha ricordato Lorenzo, il suo migliore amico -. Eri il primo a voler uscire e l’ultimo ad andare via perché non volevi mai che nessuno rimanesse da solo. Hai fatto così anche a Capodanno quando hai scelto di andare a casa di Riccardo per non farlo rimanere solo. Ci mancherai tantissimo, i giri in moto con Davide, i pomeriggi ad accompagna­re Micheal che doveva arbitrare qualche partita. Perché tu eri così, anche al Grest con i più piccoli quando fingevi di fare il cattivo ma non ne eri capace». E si è rivolto ai «grandi» che piangevano tra i banchi: «So che a voi adulti possono sembrare cose banali, ma è difficile trovare gente come lui. E ora dovremo cercare di trovare il tempo per ricordarlo, non per un giorno, un mese o un anno, ma per sempre. E per stare vicino ai genitori».

Antonio Marchiori, dirigente dell’istituto Silva-Ricci di Legnago dove il giovane frequentav­a l’ultimo anno, ha voluto portare le condoglian­ze da parte di tutti gli insegnanti e del personale della scuola. Sono stati compagni di classe, in una lettera, a voler ricordare il loro «Paps», ricordando anche l’angoscia dei giorni trascorsi in attesa di buone notizie dall’ospedale in cui era ricoverato il loro amico: «Eravamo sicuri di poter avere ancora la possibilit­à di uscire con te il sabato sera per una delle nostre cene. Quelle in cui mangiavi rapido tutto quel che c’era nel tuo piatto e, se concesso, anche da quello degli altri. Ti ricorderem­o sorridente, come nella foto che abbiamo appeso sulla porta della nostra aula. Ci mancherai tantissimo».

Un insegnante delle elementari, gli ha voluto assegnare i «compiti per casa»: «Ciao Matteo, adesso da lassù aiuta i genitori e tutti noi a superare questa prova».

Poi la bara bianca, spinta dalle mani degli amici, è uscita dalla chiesa dove i giovani in sella ai loro motorini hanno salutato Paps con il rombo dei loro motori. La colonna sonora preferita per il suo ultimo viaggio, accompagna­to dai palloncini bianchi lanciati in cielo dai compagni.

 ??  ?? Bara bianca Parenti e amici sul sagrato della chiesa di Concamaris­e, ieri per l’ultimo addio a Matteo Papotti, studente di 18 anni morto in un incidente stradale avvenuto a Sanguinett­o
Bara bianca Parenti e amici sul sagrato della chiesa di Concamaris­e, ieri per l’ultimo addio a Matteo Papotti, studente di 18 anni morto in un incidente stradale avvenuto a Sanguinett­o

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