Piazza Corrubbio Il parcheggio passa al Comune
Dopo il fallimento della Rettondini il giudice consegna le «chiavi» a Palazzo Barbieri, cui toccherà farlo funzionare. Resta in piedi la maxi causa di risarcimento da 44 milioni
Il parcheggio più tormentato della storia recente di Verona passa di mano. Il 22 settembre prossimo il Comune di Verona si vedrà consegnare le chiavi - e quindi la gestione - della struttura interrata di piazza Corrubbio.
Il parcheggio più tormentato della storia recente di Verona passa di mano. Il 22 settembre prossimo il Comune di Verona si vedrà consegnare le chiavi - e quindi la gestione - della struttura interrata di piazza Corrubbio. Lo prevede un decreto del giudice fallimentare dopo che la ditta costruttrice, Rettondini spa, è stata dichiarata fallita lo scorso febbraio. I titolari della stessa ditta, per altro, hanno imputato i loro guai economici proprio al Comune, cui hanno chiesto danni per 44 milioni di euro. Per l’amministrazione Sboarina si tratta di un nuovo dossier, non previsto, con cui dover fare i conti.
L’intervento su piazza Corrubbio fu deciso nell’ambito del piano parcheggi varato ai tempi dell’amministrazione Sironi, fu poi portato avanti da quella di Zanotto, per essere infine ereditato da quella di Tosi. Rettondini si era aggiudicata l’appalto in project financing da 4,5 milioni di euro nel 2007. Il cantiere partito tra le proteste di residenti e commercianti della zona subì notevoli complicazioni e ritardi anche per il ritrovamento di reperti archeologici nel sottosuolo e per le difficoltà finanziarie dell’impresa - e il parcheggio da 216 posti auto fu infine inaugurato nel dicembre 2012, dopo una sostanziale modifica del progetto, sia per quanto riguarda il park (ne fu realizzato un piano in meno) sia per quanto riguarda la risistemazione della piazza in superficie.
Da allora, però, sono iniziati nuovi problemi. Il parcheggio, innanzitutto, è sempre stato largamente sottoutilizzato. Troppo alte le tariffe (due euro l’ora) quando nel quartiere abbondano gli stalli blu (un euro l’ora, gratis dalle 20 alle 8) e trovare parcheggio non è mai un problema paragonabile a quello di altri quartieri cittadini. Rettondini aveva presentato già nel 2013 il conto a Palazzo Barbieri, sotto forma di una causa di risarcimento da 44 milioni di euro, lamentando tutta una serie di mancanze rispetto alle condizioni originariamente pattuite. L’azione legale è ancora in corso e chiama in causa una serie di assessori della prima e seconda giunta Tosi, oltre allo stesso ex sindaco.
Nel frattempo, però, fallite tutte le ipotesi di mediazione tra le parti (in particolare una bozza di transizione da due milioni di euro), Rettondini spa è stata dichiara fallita dal Tribunale. Il principale creditore è la Bnl, che aveva finanziato i costi del parcheggio, mentre Palazzo Barbieri - che pure aveva avanzato la richiesta - era stato escluso dai possibili beneficiari (una decisione cui il Comune ha presentato opposizione).
Rimane, adesso, la patata bollente della gestione del parcheggio, che ha sconvolto la vita del quartiere di San Zeno per cinque anni (tanto è durato l’invasivo cantiere) ma che, se non altro, ha riconsegnato alla città una piazza Corrubbio trasformata, quasi completamente pedonale, che ora pullula di locali ed è diventata una nuova destinazione serale per i giovani della città.
In attesa degli sviluppi giudiziari della vicenda, a partire dal risarcimento dei creditori, toccherà adesso al Comune provare a far funzionare il park. Della questione, oltre al sindaco Federico Sboarina , si sta occupando anche l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto. La struttura potrebbe essere affidato ad Amt, l’azienda comunale che già oggi gestisce il piano della sosta e il parcheggio all’ex Gasometro.
In linea più generale, si tratterà di capire cosa intenderà fare adesso il Comune - nelle vesti di «imprenditore» - per rendere il parcheggio più fruito, da una revisione delle tariffe ad una diversa politica degli stalli blu nel quartiere. Tra le altre cose, non risulta sia mai stata varata la convenzione che stabilisce quanto dei posti auto della struttura possono essere considerati pertinenziali e quindi venduti ai residenti della zona. .
Il decreto Il giudice fallimentare prevede che Palazzo Barbieri subentri dal 22 settembre prossimo