Ora la Lega invoca l’elezione diretta dei giudici
Conti sequestrati, Fontana lancia petizione anti-magistrati. Oggi in centinaia a Pontida
«Per adesso pensiamo a Pontida, poi vediamo…».I big della Lega Nord veronese sono saliti questa mattina, e con questo stato d’animo, sui nove pullman e sulle decine di auto private dirette al grande raduno nazionale in vista dei due referendum del 22 ottobre (uno in Veneto e l’altro in Lombardia) per l’autonomia regionale. Vito Comencini e i suoi «Giovani padani» erano già arrivati ieri, anche loro decisamente arrabbiati «una decisione assurda, - scandisce Comencini - cui ci opporremo in ogni maniera». Ma la «botta» del sequestro dei 48 milioni di euro, per le vicende giudiziarie di Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito (il Senatùr era stato condannato a due anni e tre mesi di carcere per presunte irregolarità nell’utilizzo di fondi pubblici per scopi privati, mentre due anni e sei mesi erano stati irrogati al tesoriere di allora) pesano eccome. L’europarlamentare Lorenzo Fontana, sorridendo (ma non troppo) è andato anche a controllare il buon funzionamento delle sue carte di credito personali (che ovviamente non hanno alcun problema) e ripete che «è una decisione incredibile, inaccettabile, un attacco politico in piena regola, tanto che – aggiunge – sono pronto a firmare a favore dell’elezione popolare dei magistrati…». Fontana spiega che «la separazione dei poteri è il cardine della democrazia e la magistratura non deve entrare nella politica o tentare di influenzarla». La sua associazione Reazione Identitaria ha lanciato già ieri una petizione popolare per promuovere proprio l’elezione diretta dei giudici. La questione ha messo per il momento in secondo piano la battaglia interna, che peraltro continua ed influenza anche (vedi articolo) la battaglia per le Circoscrizioni cittadine. L’assessore Francesca Toffali, presa di mira da alcuni dirigenti, precisa con forza che lei «ha partecipato solo alle prime riunioni per le nomine negli enti, indicando nomi decisi dal partito». Ma dal giorno successivo al referendum, lo scontro riesploderà. Con esiti difficili da intuire.