Corriere di Verona

Il Chievo cerca punti contro un’Atalanta mai sazia

Maran dovrebbe confermare i titolari delle prime tre gare: sarebbe l’unica squadra di A

- Matteo Sorio

Cercasi punti: e quindi, cercasi gol. Coraggiose, quasi mai calcolatri­ci, mescolando Chievo e Atalanta può uscire un cocktail agitato. Il Chievo e la sua fase offensiva fatta di cross (tra le squadre che ne piazzano di più) e trame centrali (Birsa, più gli interni Castro ed Hetemaj che quest’anno stringono spesso). L’Atalanta e la sua nuotata potente sugli esterni o a stile libero quando s’accende Gomez (dopo i 16 gol e 12 assist dell’anno scorso, ha già il record di A per chance regalate ai compagni, 16 in questi primi 270’). Se la Dea è reduce dall’abbuffata europea con l’Everton, il Chievo s’è astenuto – pur creando tanto – contro la Juve. In entrambi i casi, attori consueti in attacco: di là, Gomez e Petagna (che con l’Everton è stato splendido tuttocampi­sta, come qui a Verona nel 4-1 nerazzurro dell’anno scorso), di qua Inglese-Pucciarell­i nell’attesa di capire come gestire il resto di un trittico che proporrà Genoa e Cagliari (Pellissier lontano dal top di forma, baby Leris appena stato battezzato, Stepinski deve ambientars­i, Meggiorini torna a novembre).

Cinico a Udine, per niente contro Lazio e Juve, il Chievo ‘17/’18 cerca comunque la porta con regolarità. Specie i centrocamp­isti dal piede fine, Birsa e Castro, che però, oggi, insieme a Hetemaj (un altro che sa creare, negli ultimi 20 metri) dovranno dosare bene le energie tra spingere e ripiegare. Detto questo, se Maran – 3 vinte, 2 pari, 6 ko contro Gasperini – conferma la formazione solita, il Chievo sarà l’unica di A coi titolari fissi nei primi 360’ stagionali: dalla panchina, fin qui, alzatisi per la difesa Cesar (una volta), per il centrocamp­o Garritano e Rigoni (due), per l’attacco Pellissier (tre) e Leris (una). Siamo a inizio del trittico, si diceva, ma nel Chievo, sulla carta, non si prevede rotazione. Diverso, il discorso, per l’Atalanta, coi 90’ d’Europa League risalenti giusto a giovedì. Domanda: il 3-0 sull’Everton si farà sentire più per il dispendio di benzina o per l’iniezione d’adrenalina? Di certo non sarà, per interpreti, la Dea che l’anno scorso (come ricordato) violò 4-1 il Bentegodi: via Conti, Kessié, Gagliardin­i, per Verona out Spinazzola, Toloi, i nuovi Cornelius e Schmidt, in forte dubbio Ilicic, è un’Atalanta che deve assemblare gli interpreti ed equilibrar­si senza palla. Posto che il timbro camaleonti­co di Gasperini è certezza, l’abito anti-Chievo, dal 1’, vivrà di turnover: dentro Caldara e Freuler, davanti a Petagna e Gomez (convocato dall’Argentina) può spuntare Kurtic. Fischia, per il resto, Mariani di Aprilia. E sarà un fischio d’inizio storico perché Chievo-Atalanta segna (15 settembre ’92 - 17 settembre 2017) i 25 anni da presidente di Luca Campedelli: con lui, 16 campionati in serie A (dieci di fila dal 2008) e 686 punti che, classifica perpetua alla mano, iscrivono il Chievo al 21° posto nell’album di famiglia del massimo campionato italiano.

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In panchina Rolando Maran

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