Callas, omaggio alla divina riascoltando la sua voce
Museo della Radio: grammofoni accesi per l’anniversario
La «divina» che canta «Casta diva», il brano più noto della Norma di Bellini, una performance che è entrata nella storia. Il disco è di quelli vecchio stile: gommalacca. «Gira» esclusivamente su grammofoni dei primi del secolo, il ventesimo secolo. Dopo dieci minuti, va cambiato lato. Sull’etichetta è riportato il nome Maria Callas Meneghini: si tratta di una delle rarissime pubblicazioni che riportano i dati anagrafici da sposata.
Verona celebra così il quarantesimo anniversario delle morte della più grande cantante lirica che abbia mai calcato (anche) il palcoscenico dell’Arena, all’ora precisa del decesso 13,30. L’apparecchiatura è messa a disposizione dal museo della radio, presso l’istituto tecnico Marconi, dove ha sede. Un luogo che è anche un tempio dell’«archeodiscografia».
C’è qualcuno della famiglia Meneghini che ha conosciuto la Callas personalmente. Il ricordo è affidato al maestro d’orchestra Nicola Guerini. «Ci ha lasciato quattro decadi fa - ha detto ma è tuttora viva grazie al suo talento, al suo carisma, alla sua dedizione. Quello che ha fatto nella lirica è stata un’autentica rivoluzione, ma anche la sua vita privata, tormentata dall’amore e dal dolore ha contribuito a fare di lei una persona che sarà ricordata a lungo. Un’artista e una donna cosmopolita: greca e veronese, ma anche americana. E Verona l’ha amata».
Trasmesso al museo anche il video del funerale, a cui erano presenti le celebrità dell’epoca, tra cui la principessa Grace Kelly di Monaco e la figlia Carolina (allora bambina). La Callas, che se fosse ancora viva avrebbe 93 anni, riposa nel cimitaro della ville Lumiere di Parigi, assieme ad altri grandi della cultura e dell’arte (tra cui Gioacchino Rossini e Georges Bizet, per citare due personalità attigue al suo campo, quello della musica. Tra i presenti, accanto al responsabile del museo Francesco Chiantera, il musicologo Italo Moscati, che alla Callas ha dedicato di recente il libro «Non solo voce» (pubblicato da Castelvecchi), una biografia artistica della «Divina».
In occasione dell’anniversario è stata realizzata anche una statua (un bronzo fuso da Albano Poli) e posizionata temporaneamente in Arena quest’estate: si attende una location definitiva».