Follia e violenza in stazione
Spunta una pistola in pieno giorno, di fronte a centinaia di studenti
Follia in stazione a Verona. Di fronte a centinaia di studenti, martedì, un ragazzo è stato aggredito a scopo di rapina da un ventunenne originario dello Sri Lanka che prima l’ha malmenato e poi, al primo cenno di reazione, ha estratto una pistola puntandogliela alla tempia. Poi, come nulla fosse, si è allontanato. La scena è stata ripresa con il telefonino da un passante che poi ha diffuso il filmato sui social. La polizia (con la collaborazione degli agenti antiterrorismo) è riuscita a rintracciare e arrestare l’aggressore.
Migliaia di reazioni e commenti sui social, ma nessuna chiamata al 113. Il filmato, ripreso dall’interno di un autobus, documenta la scena senza dare spazio a possibili interpretazioni. Prima i calci in pieno volto, poi, quando la vittima «osa» accennare a un minimo di reazione, la pistola estratta da sotto la felpa e puntata alla tempia.
Il set improvvisato è quello della fermata degli autobus della stazione di Porta Nuova. In pieno giorno, in quella che ormai, stando alla cronaca delle ultime settimane, nella percezione dei cittadini rischia di trasformarsi in una sorta di «zona franca». Perché solo poche ore prima dello scandalo immortalato dagli smartphone, nello stesso piazzale era andata in scena una violenta lite a colpi di bottiglia tra due nordafricani.
L’ultima follia è del primo pomeriggio di martedì, davanti agli occhi di centinaia di studenti e pendolari che aspettano il proprio autobus per tornare a casa. All’improvviso un giovane originario dello Srilanka, felpa nera con cappuccio e pantaloni scuri, prende a calci e pugni un altro ragazzo. La vittima sembra cadere a terra ma poi all’improvviso si rialza e accenna a reagire: «Ma che problemi hai?». Abbastanza per scatenare la reazione che fa ammutolire all’istante tutto il piazzale: ecco spuntare una pistola.
Il ragazzo, emulando lo stile dei gangster di strada americani, impugna il «ferro» ruotando un po’ il polso e si avvicina alla vittima. I due sono coperti per qualche istante da una colonna in cemento. Quando riappaiono il «bullo» tiene ancora in mano l’arma e si allontana verso il Tempio Votivo, infilandola nei pantaloni.
«Alla nostra centrale non è arrivata nessuna chiamata» spiega il vice dirigente delle Volanti, Bruno De Santis. E le indagini dovranno anche far luce su questo aspetto.
L’allarme è scattato solo verso le 16.30 quando la vittima, un giovane studente dello Srilanka di 18 anni, si è presentato negli uffici della Polfer raccontando quel che gli era appena successo. «Sono stato aggredito da uno sconosciuto che voleva i miei soldi» ha raccontato al dirigente che ha immediatamente avvisato il collega delle Volanti. E mentre la centrale operativa ha dirottato in zona tutte le pattuglie segnalando la presenza di un uomo armato, su Internet e whatsapp circolava già il filmato.
Nell’arco di otto minuti la pattuglia ha intercettato il giovane in viale Palladio e sono stati attimi di pura tensione. Giocati sul filo del rasoio perché il rapinatore, Rodrigo Nimesh Priyashaw (23 anni, con precedenti, regolare e residente in Borgo Milano), probabilmente a causa dell’adrenalina in corpo, ha sfidato i poliziotti scesi dall’auto con le pistole spianate. «Ti sparo, ti sparo» ha ripetuto all’agente che lo teneva sotto tiro e che gli ordinava di alzare le mani sopra la testa. Lui, invece, continuava ad abbassarle e rialzarle di scatto, sfiorando il calcio della pistola che teneva nei pantaloni. E nel frattempo, nella via, scene di panico con gli automobilisti che abbandonavano i loro veicoli in strada dandosi alla fuga a piedi. Perché sul posto, oltre alle volanti, era arrivata anche la pattuglia Uopi dell’antiterrorismo con tanto di caschetti e giubbotti antiproiettile. «Un intervento da manuale» commenta De Santis. Il malvivente è stato bloccato e disarmato e a quel punto ha aggredito due poliziotti provocando traumi risultati guaribili in tre settimane. In tasca aveva una pistola a gas da softair, dalla potenza di 7,5 joule, caricata a pallini di piombo. Arrestato con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e per porto d’arma abusiva, ieri è comparso davanti al giudice per la direttissima: processo rinviato al 10 ottobre e carcere per lui. Ma i guai non sono finiti, perché la Polfer indaga anche sulla tentata rapina.
Intanto esplodono le reazioni politiche. Il vicesindaco e vicesegretario della Lega, Lorenzo Fontana plaude alla polizia e auspica «che l’aggressore sia subito espulso e messo nelle condizioni di non nuocere più». Forza Nuova denuncia: «Questore e sindaco si stanno rendendo conto del grave stato di insicurezza in cui versa da troppo tempo la stazione?». Il gruppo consiliare comunale del Pd invita invece a puntare i riflettori sulla «accresciuta frequenza di episodi di violenza tra giovanissimi».