II palo salva l’Hellas: pari con la Samp
Al Bentegodi finisce 0-0. Buona prestazione dei gialloblù, brivido nel finale
Non è ancora arrivato il sereno, ma il pareggio per 0-0 dell’Hellas ieri sera al Bentegodi con la Sampdoria è un tonico per una squadra in emergenza negli uomini e che ha saputo fare di necessità virtù nel momento più difficile. A causa del forfait dell’ultimo minuto di Caceres, Pecchia deve buttare nella mischia il giovane Bearzatti. Davanti c’è Pazzini, Nicolas in porta salva almeno due volte il risultato. Alla fine, l’Hellas è salvato dal palo. Punto d’oro.
Ha smesso di piovere sull’Hellas. Non è ancora arrivato il sereno, ma il pareggio per 0-0 con la Sampdoria è un tonico per una squadra in emergenza negli uomini e che ha saputo fare di necessità virtù nel momento più difficile. D’altro canto, fossimo in politica, per descrivere il vuoto a sinistra del Verona ci vorrebbe un documentario di Nanni Moretti. Souprayen è squalificato, Felicioli e Fares sono infortunati. Caceres, il sostituto designato, si è bloccato al mattino per una lombalgia. Già Pecchia avrebbe dovuto avvitarsi per trovare un assetto adeguato; così è ancora più dura.
Sulla corsia mancina viene dirottato Romulo, mentre a destra va Bearzotti, passato dal prestito all’Arezzo a una maglia da titolare in Serie A (in un ruolo non suo, peraltro, visto che è un’ala). Le contingenze impongono all’Hellas un atteggiamento guardingo: assetto ribassato e a stuzzicare è il pensiero del contropiede, affidato Ritorno Giampaolo Pazzini titolare dopo l’esclusione contro la Roma. Fischi a Pecchia al momento della sua sostituzione per Kean in prima battuta alla velocità di Verde. Naturale che, in questo modo, il possesso del campo venga consegnato alla Sampdoria, che fa girare la palla con i piedi svelti di Torreira e un’avvolgente trama di passaggi.
Se Nicolas ci mette le mani su Caprari, il Verona, appena può, tenta di ribaltare il fronte d’attacco lanciando l’azione in verticale. In questo modo l’Hellas si fa pungente e si avvicina al guizzo del vantaggio, con Valoti che calcia con prontezza, stoppato dal riflesso di Puggioni.
Se le spartiscono, Verona e Samp, con gli uni che la mettono sul piano della corsa, mentre gli altri si avvalgono di un tasse tecnico che è– e la cosa è evidente – più marcato. Assorbiti i rischi causati dalle incursioni aeree di Silvestre, l’Hellas non cambia il copione imparato a memoria: accortezza difensiva, intanto, e dopo via rapidi galoppando per i binari laterali. Verde e Valoti non si limitano a strimpellare, suonano anche il tamburo. Così il Verona mostra di saper ragionare e di avere le capacità per manovrare a tempo e luogo, agendo con impeto in particolare sulla destra: Bearzotti è una lieta sorpresa che abbina attenzione e temperamento.
Imbrigliare una Sampdoria che ha consistente dosaggio di qualità rimane una faticaccia, con Giampaolo che fa alzare dalla panchina Zapata e Ramirez per sostituire Quagliarella e Alvarez, presto scivolati nell’anonimato.
Inizia un’altra partita, con il fisico da incredibile Hulk di Zapata che impegna tutta la difesa del Verona e l’Hellas che risponde imbucando palloni per Pazzini. La Samp ha l’occasione che scotta su una delle rare distrazioni gialloblù, e ci vuole un provvidenziale Heurtaux per ribattere l’incornata a porta sguarnita di Ramirez, mentre Nicolas rattoppa sul tiro ravvicinato di Caprari. Il Verona è in sofferenza, serve freschezza. Pecchia decide di togliere Pazzini e di inserire Kean. Sarabanda: Puggioni respinge su Bessa, Romulo calcia fuori, Kean alza troppo, Nicolas fa una paratona su Ramirez. Il brivido più grande, però, è nel recupero, con Zapata che zompa di testa e Caracciolo, miracoloso, che evita il patratac deviando sul palo. Sospirone di sollievo.