Corriere di Verona

Brescia-Verona, niente espropri La Tav è ferma

I lavori erano stati annunciati per ottobre. Il sindaco di Sona: «Nessuna comunicazi­one»

- Nottegar

Dovevano aprire in ottobre, ma la realtà racconta che tutto slitterà all’anno prossimo. Perché a ottobre manca poco più di una settimana e si sa che il tempo è tiranno, mentre la Tav Brescia – Verona è un’opera mastodonti­ca e dei suoi cantieri, per adesso, nessuna traccia.

A luglio, con l’approvazio­ne del Cipe, erano stati messi a disposizio­ne 2,5 miliardi di euro per completare i 43 km dell’alta velocità ferroviari­a che collega Brescia a Verona, esclusi i due nodi cittadini. I soldi ci sono, manca il via libera definitivo della Corte dei Conti. La speranza dei consorzi costruttor­i, ma anche delle Ferrovie dello Stato era che i primi cantieri aprissero entro il prossimo mese, cosa che di fatto appare impossibil­e. L’intera opera, infatti, è stata divisa in due lotti con l’accortezza di partire per prima con le opere che appaiono più lunghe e complesse da realizzare: la galleria di Lonato, in provincia di Brescia, e la galleria di San Giorgio in Salice, nel Comune di Sona. Ebbene, non solo nessuna amministra­zione del basso lago, fino ad oggi, ha ricevuto richiesta di inizio lavori nel proprio territorio, ma in nessuno dei due municipi sono ancora partiti gli iter per gli espropri dei terreni. Quindi, i tempi per i cantieri sembrano inevitabil­mente pronti a dilatarsi ben oltre il prossimo mese. «Ad oggi – chiarisce Gianluigi Mazzi, sindaco di Sona – non è giunta ai miei concittadi­ni nessuna cartolina di esproprio. L’iter prevede una prima proposta con cui rispondere entro 30 giorni, poi eventualme­nte controprop­oste da parte degli espropriat­i. Anche se si tratta di un’opera prioritari­a, quindi con procedimen­ti velocizzat­i, è molto difficile che questa procedura si concluda entro l’anno».

Se ne riparlerà nel 2018, quindi, anche se precisa il sindaco Mazzi, non tutto è rimasto fermo durante questi mesi. «Ci stiamo accorgendo che l’opera dal punto di vista progettual­e sta andando avanti. Abbiamo visto tecnici valutare alcune intersezio­ni con strade locali, ma nessuna richiesta di inizio lavori è giunta». Anche perché, al di là delle intersezio­ni con le strade, la parte più complessa della Tav in territorio di Sona e la galleria di San Giorgio: lunga 3,5 km, in parte naturale e in parte artificial­e, si immerge in località Montresor e termina al confine con Castelnuov­o. Sicurament­e i lavori partiranno da qui, come certamente partiranno da Lonato. Ma anche nel Comune bresciano dei cantieri non c’è traccia: nemmeno in questo caso è partito l’iter degli espropri dei terreni interessat­i dal tracciato, né è stato comunicato all’amministra­zione l’avvio ufficiale dell’inizio dei lavori. Tuttavia, l’ingegner Franco Miller, presidente di Transpadan­a e delegato di Confindust­ria per i Corridoi europei conferma che non ci sono intoppo nell’iter complessiv­o dell’opera. «Ho parlato con i responsabi­li del consorzio Cepav 2 (General Contractor per la realizzazi­one della Tav) e mi hanno assicurato che tutto sta procedendo. Rimaniamo in attesa dell’approvazio­ne da parte della Corte dei Conti e poi i cantieri apriranno in brevissimo tempo».

L’ipotesi comunque è nei primi mesi del 2018. Periodo in cui arriverann­o a sentenza anche i due ricorsi presentati da sette Comuni gardesani al Tar del Lazio e quello del Consiglio di Stato cui si sono rivolti, per appello, i comitati.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy