«Qui è terra di nessuno» Ma il presidente dei tassisti «Dieci anni fa era peggio»
Di giorno è più viva che mai: all’interno è quasi un centro commerciale, all’esterno c’è un via vai di gente che, finalmente, ha ampio spazio dove aspettare l’arrivo di un autobus. Di sera, quelle stesse pensiline si popolano di persone che tutto hanno da fare, tranne che attendere l’ultima corsa per il centro. È il paradosso della nuova stazione Porta Nuova, per la cui riqualificazione i veronesi hanno atteso anni. C’è un problema sicurezza? Quanti vivono, o lavorano, a pochi passi dai binari, si dividono. Il più severo è un addetto di Trenitalia (che non rende noto il nome, non potendo, da contratto, rilasciare dichiarazioni): «Tutte le attività della stazione chiudono al massimo alle 22, l’accesso alla sala a mezzanotte. Con la sera, lo
spazio fuori diventa terra di nessuno, anzi un “refugium peccatorum”». Certo, le risse e le minacce (con coltellini e, nel caso di recente, con una pistola, rivelatasi in seguito ad aria compressa) sono eccezioni, la presenza di gruppetti che bivaccano come fossero a casa loro, invece, è abbastanza la norma. «Fanno quello che vogliono - dice un tassista - io stesso sono stato testimone di diversi reati, registrati con la telecamere del mio taxi». L’ultimo locale a chiudere è il Joint Café: ha aperto i battenti pochi giorni fa e il nome (che in inglese suona anche come «canna») è decisamente «omen», fuori dalla porta, all’orario di chiusura delle scuole, c’è l’odore inconfondibile di «erba» consumata da alcuni studenti. «Ho appena iniziato
a lavorare qui - dice al bancone Alessandro - ma quando esco la sera mi rendo conto che la situazione è un po’ diversa, co mele frequentazioni ». Attenzione, però, a trarre conclusioni affrettate: tutti, a partire da Emiliana, che gestisce la tabaccheria della stazione, giurano che la polizia è presente, con controlli continui da parte di municipale, agenti della questura e Polfer. «Non facciamoci ingannare da un paio di episodi - è la valutazione di Mirco Grigolato, presidente dell’unione radiotaxi di Verona - la situazione in piazzale XXV Aprile è migliorata. Chi parla di emergenza semplicemente non ha idea di come fosse dieci anni fa».