Corriere di Verona

RITORNA L’EROINA, SEMPRE PIÙ POTENTE 9 VITTIME IN 3 MESI

- Roberta Polese

Quando è stato fermato dalla polizia municipale di Padova una settimana fa stava guidando il suo furgone verso casa, alla fine dell’orario di lavoro. Gli agenti lo hanno visto chiarament­e: si stava iniettando l’eroina in vena, con il furgone in corsa. Un occhio sulla strada e uno sull’ago. Quando il vigile ha chiesto al 47enne veneziano se non potesse almeno attendere di fermarsi, lui ha risposto candidamen­te: «Non ce la facevo più, ero in crisi, dovevo farmi subito». Questa è l’eroina. Meglio, questo è l’effetto provocato dalla nuova eroina che sta girando in Veneto da inizio anno. I medici del Laboratori­o di Igiene Ambientale e Tossicolog­ia Forense del Dipartimen­to di prevenzion­e della Ulss 3 Serenissim­a di Venezia hanno notato un cambiament­o della droga che produce effetti potenzialm­ente devastanti: «Il principio attivo dell’eroina è passato in pochi mesi dallo 0,5-1% al 15-50%» dice il dottor Giampietro Frison, responsabi­le del reparto: «Una vera bomba».

Potrebbe essere questa la spiegazion­e delle nove persone morte nel giro di tre mesi nella provincia di Venezia. L’ultimo aveva 27 anni, lo hanno trovato l’altro ieri steso senza vita nel suo letto. Sarà l’autopsia a dire la composizio­ne chimica dell’eroina che lo ha ucciso. Ma sulla causa non sembrano esserci dubbi: si è trattato di un’overdose. Le altre vittime sono tutte sotto i 45 anni. Chi compra la nuova droga killer con soli 20-30 euro a dose sa di entrare in una sorta di roulette russa, sa che quel principio attivo potenziato fa sballare in fretta. Sa di poter morire. La nuova eroina «gialla», potenziata e letale, si sta diffondend­o nel nostro territorio a causa di una guerra tra bande di narcotraff­icanti che stanno cercando di conquistar­e il territorio e fanno a gara per fornire ai clienti un prodotto sempre più potente.

Arriva dall’Afghanista­n, dal Pakistan, dall’Iraq, paesi in conflitto dove servono soldi per le armi, per la corruzione, per la sopravvive­nza delle popolazion­i. È dimostrato che Daesh si serve anche del canale dei traffici di droga per pagarsi la guerra. Da quando i conflitti in Medio Oriente si sono riaccesi negli ultimi 10 anni i traffici di eroina sono aumentati. Se ne vedono gli effetti in Veneto dove le forze dell’ordine registrano un aumento esponenzia­le dei sequestri. Questa regione è un crocevia di scambi tra il Balcani, da dove arriva la droga, e il resto d’Europa. I trafficant­i sono albanesi, che vendono grosse quantità. E poi ci sono tunisini per il piccolo spaccio. Ora anche i nigeriani, tradiziona­lmente dediti alla cocaina, hanno iniziato a vendere la nuova eroina, e hanno preso sempre più piede perché hanno capito che rende. L’obiettivo dei narcotraff­icanti è mantenere i prezzi bassi per fidelizzar­e il mercato, renderlo sempre più «affamato» e allargarlo con nuovi schiavi. E a quanto pare ci stanno riuscendo: i nove morti veneziani e sono solo la punta dell’iceberg, perché poi ci sono tutti gli interventi di emergenza, vite strappate alla morte dai medici che riescono a intervenir­e in tempo.

I numeri sono sconfortan­ti. Alla comunità di San Patrignano in Romagna nel 2016 erano arrivati 51 giovani veneti per avviare il percorso di uscita dal tunnel della droga. Quest’anno in soli otto mesi i veneti sono già a quota 39 (tra cui quattro minorenni): ci sono altri quattro mesi per colmare e superare il gap, e magari superarlo. In totale i veneti presenti nella comunità romagnola sono 120, 83 di questi sono stati dipendenti da eroina. «L’eroina fa sempre parte del percorso di quasi tutti i tossicodip­endenti - spiega Antonio Tinelli, direttore della comunità fondata da Vincenzo Muccioli – è la regina delle droghe, ci arrivano soprattutt­o le persone insicure, incapaci di crescere e affrontare le normali battaglie della vita, sono ragazzi giovani che hanno paura di tutto, tranne che della droga. Iniziano con le canne, finiscono in brutte compagnie e l’eroina, che tutto sommato costa ancora poco, è abbordabil­e per tutti. Solo che ora, a differenza di anni fa, è mortale perché sempre più potente».

L’ultimo rapporto della Direzione Centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno riguarda il 2016 e per l’intero paese parla di un aumento dei traffici di eroina pari al 66% rispetto ai dieci anni precedenti, il rapporto dice anche che l’eroina si conferma lo stupefacen­te con il maggior numero di decessi tra i 25 e i 40 anni. Nel 2016 in Veneto ci sono stati 25 morti di eroina, 67% in più rispetto al 2015 (siamo terzi a pari merito con l’Emilia Romagna dopo Toscana e Piemonte). L’anno scorso a Venezia sono morte 9 persone, 5 a Vicenza, 4 a Padova e Verona, due a Belluno e uno a Treviso. Tanto per dare un quadro complessiv­o di tutte le dipendenze di ogni tipo di droga basta dire che nei Servizi territoria­li per le dipendenze del Veneto nell’ultimo anno sono registrati 1595 nuovi utenti sui complessiv­i 10.407 assistiti. E questi sono i numeri. Poi ci sono le storie, le vite che stanno dietro alle percentual­i. E una domanda sorge spontanea: perché i ragazzi cadono nell’eroina? Che cos’ha di diverso dalle altre droghe? «L’eroina è un potente anestetico – dice Tinelli di San Patrignano – oggi si fuma, non si inietta quasi più, l’effetto consente di affrontare una giornata a scuola, otto ore di lavoro, consente di sentirsi sicuri in mezzo agli altri, i giovani sono affascinat­i dall’eroina, lo sono sempre stati, anni addietro faceva parte di un modo di vivere, era addirittur­a una corrente “culturale” che molti imitavano».

L’eroina è stata il simbolo di un’epoca. Grandi rockstar non hanno nascosto di farne uso. Lou Reed le aveva dedicato una canzone (Heroine, del 1967), prima di lui ci fu Ray Charles, Janis Joplin morì per overdose, John Coltrane si faceva, così pure Sid Vicious (Sex Pistols), e più tardi anche Kurt Cobain, icona del grunge. Tutti eroinomani, tutti morti. Negli anni ’70 Keith Richards dei Rolling Stone entrò in coma due volte. Più recentemen­te, nel 1996, Dave Gahan dei Depeche Mode è stato clinicamen­te morto due minuti per una overdose di eroina e cocaina («speedball»). I medici lo hanno salvato miracolosa­mente. Erano altri tempi, ci si faceva in vena, l’effetto era immediato. Ora si fuma e la percezione è che faccia meno male. Oggi, a differenza di anni fa, gli eccipienti, cioè le sostanze che accompagna­no la dose di eroina, sono a loro volta farmaci che aumentano gli effetti anestetizz­anti. «Il destrometo­rfano – spiega il dottor Frison – è uno di questi, lo abbiamo trovato qui a Venezia in una delle dosi sequestrat­e e lo abbiamo segnalato all’Istituto superiore di sanità- spiega il medico - mischiato con la droga aggiunge un effetto allucinoge­no a quello dell’eroina che invece deprime il sistema nervoso e rallenta il respiro, il risultato è una sindrome serotonine­rgica che porta alla morte».

Queste sono le insidie della nuova eroina sulle strade del Veneto, nove le persone che ci hanno già rimesso la vita senza sapere di essere un esperiment­o, un test per i signori della droga che stanno conquistan­do terreno, che stanno costruendo un esercito di «soldati» pronti a lavorare per loro. E che soprattutt­o stanno facendo montagne di soldi.

Giampietro Frison Il principio attivo nella singola dose è aumentato in pochi mesi passando dallo 0,5-1% al 50%, una vera «bomba»

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