Corriere di Verona

«Ho iniziato a 15 anni ero timido e non riuscivo a entrare in classe»

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«Ho iniziato a fumare eroina a 15 anni perché lo facevano i ragazzi più grandi della mia compagnia, io ero timido, piccolo, bullizzato a scuola perché magro e sempre particolar­mente pallido, volevo sentirmi forte, volevo poterli affrontare, fumavo prima di entrare in classe, poi non bastava più una volta al giorno, me ne serviva sempre di più, ho iniziato a spacciare, e poi rubavo, lavoravo in giro, ma i soldi non bastavano mai». Si comincia così. A.B., trevigiano, oggi ha 24 anni, ha frequentat­o la comunità di San Patrignano e ne è uscito da poco più di un mese. Ci ha messo del tempo a capire che le cose non funzionava­no. “L’eroina era diventata l’unica ragione di vita – racconta – vivevo per farmi, ho perso i miei amici storici, frequentav­o solo drogati e spacciator­i, mia madre lavora nel reparto di Psichiatri­a della mia città, aveva capito i segnali, soffriva tantissimo ma sapeva che non poteva tirarmi fuori lei, dovevo decidere di farlo da solo». Poi arriva il momento un cui tutto può cambiare, basta saperlo cogliere. Per A.B. quel momento è arrivato un giorno di novembre del 2014. «Ero nel terrazzo di casa, volevo buttarmi giù. La mia vita mi faceva schifo, sono stato lì appeso per un’ora, per fortuna ho fatto quel passo indietro, sono rientrato in casa e ho chiesto aiuto, ho iniziato a risalire». A.B. entra a San Patrignano nel 2015, ne esce nell’agosto del 2017. Ora si è iscritto all’università, va in giro per le scuole a raccontare la sua esperienza, e si è ripreso la sua vita. La comunità di San Patrignano ha tre centri operativi in Veneto, a Verona, Treviso e Padova. Gli incontri sono gratuiti. (r.pol)

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