Sappada al Friuli, oggi storico sì in Senato
«I sappadini hanno bisogno di risposte. Hanno aspettato troppo». Pensiero breve di Giovanni Piccoli, senatore bellunese di Forza Italia, alla vigilia del Sappada day. Stamattina, salvo improbabili e inattesi cataclismi a inceppare la «volontà politica», che è sempre un puzzle complicato di interessi e visioni di parti e partiti, il Senato voterà sì al passaggio del «minimo» comune bellunese al Friuli, come chiesto dal 95 per cento dei 1.199 sappadini aventi diritto al referendum celebrato non proprio ieri, visto che il voto (basato sull’articolo 132 della Costituzione) risale a marzo 2008.
Nove anni perché un diritto garantito dalla carta fondamentale diventi atto sono parecchi. In mezzo c’è la questione linguistica (il municipio bellunese pensa se stesso come Sapade, in friulano, come Bladen, in tedesco, e perde un «P» nel ladino: Sapada) la comune storia col territorio di confine cui Sappada sente di appartenere e, moltissimo, la ragione economica: le Regioni a statuto speciale hanno per la montagna molte più risorse (e anche attenzioni, dicono qui) di un Veneto che la sua autonomia (limitata) proverà a rivendicarla con il referendum del 22 ottobre. Resta (sempre se) un risultato storico: nessun’altra richiesta di migrazione territoriale ha mai avuto «timbro» parlamentare. Era arrivata a Roma l’istanza di Lamon per abbracciare il Trentino... Sparita dai radar della politica.
«Tutti gli aspetti tecnici, procedurali e di costituzionalità sono stati chiariti con l’esame in commissione Affari costituzionali - spiega la relatrice del disegno di legge, Patrizia Bisinella, di Fare! -. Auspico l’approvazione del Senato a larga maggioranza. Sarebbe un segnale politico importante». Per il distacco mancherà comunque il voto della Camera. Lo sa bene Raffaella Bellot (senatrice feltrina, ancora Fare!), prima firmataria di uno dei due Ddl pro Sappada:«Mi aspetto coerenza nella calendarizzazione del secondo ramo del Parlamento, per approvare tutto entro questa legislatura». We see. Vedremo.