Corriere di Verona

Medici di base, diffida all’Usl trevigiana «E pensiamo di chiudere gli ambulatori»

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Continua il braccio di ferro tra i medici di famiglia del Veneto, che da 48 ore fanno lo sciopero della ricetta telematica, e le Usl. Dopo averli avvertiti che rischiano sanzioni, il pagamento dei danni e la risoluzion­e della convenzion­e, i direttori generali hanno inviato ai camici bianchi una seconda comunicazi­one scritta. Dice così: «Il medico convenzion­ato, quindi anche il medico non iscritto ad alcuna sigla sindacale, è tenuto a comunicare per iscritto all’azienda la propria non adesione all’agitazione entro le 24 ore precedenti». «E’ un altro tentativo di intimidirc­i — dice Domenico Crisarà, segretario regionale della Fimmg, sigla di categoria — a questo punto stiamo valutando di sostitueir­e lo stop delle ricette telematich­e con la chiusura anticipata (doveva partire a novembre, ndr) degli ambulatori».

E non è finita. Ieri i medici di base hanno inviato una diffida al dg dell’Usl 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, che alla richiesta dei ricettari rossi necessari a non creare disagi ai pazienti continuand­o a prescriver­e loro farmaci e visite, ha risposto: «Il ricettario viene consegnato per la prescrizio­ne durante le visite domiciliar­i, per la prescrizio­ne delle prestazion­i e dei farmaci esclusi dalla de-materializ­zazione o per il caso di completa indisponib­ilità del software di scheda sanitaria individual­e del medico». «Stiamo pensando di denunciarl­o per attività antisindac­ale». (m.n.m.)

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