Corriere di Verona

Tra terra e cielo, i paesaggi della letteratur­a

Nei saggi del veronese Carlo Bortolozzo si intreccian­o racconto e spirituali­tà

- di Davide Rossi

Ma cosa intendiamo veramente, quando parliamo di letteratur­a? Di noi stessi, potrebbe rispondere Carlo Bortolozzo, autore di Della terra e del cielo - Figure e paesaggi della letteratur­a (QuiEdit 2017, euro 12, pp. 129), questa nuova raccolta di saggi letterari, alcuni inediti, altra già apparsi in precedenza su riviste di settore. Bortolozzo, docente liceale, veneziano trapiantat­o a Verona da molti anni, tenta di trasmetter­e ai suoi studenti e a chi lo incontra nelle sue numerose conferenze, la passione per la letteratur­a che lo anima. E questo traspare anche in questa sua ultima fatica, convinto che la vera conoscenza sia di natura affettiva, facendosi provocare da ciò che legge perché – come afferma George Steiner - «una lettura seria e profonda cambia la vita».

Al suo terzo lavoro, dopo Con l’infinito nel cuore del 2004 e Come un bel giorno del 2009, Bortolozzo intreccia i legami tra l’ambito letterario e quello spirituale, tra la dimensione estetica del racconto e la ricerca del significat­o profondo del vivere. Quando ci mettiamo sulle tracce dei poeti che amiamo, troviamo l’eco profonda e misteriosa di noi stessi: è fondamenta­le andare alla ricerca e recuperare quella dimensione dell’ascolto ormai scomparsa sotto la frenesia della quotidiani­tà luccicante e strepitant­e. Un ascolto umile, quasi mendicante, in quanto solo origliando la voce di un altro impariamo a riconoscer­e la nostra voce; la nostra identità è, infatti, costituita da ciò che abbiamo ereditato, da ciò che abbiamo amato, da ciò che abbiamo letto. La vera lettura è quindi un incontro tra due umanità, necessaria­mente diverse e complement­ari. I frammenti si ricompongo­no nella ricerca della totalità, il particolar­e viene abbracciat­o dall’insieme. È quanto sottolinea Ernesto Guidorizzi nella prefazione al volume, quando afferma che «i frammenti letterari, pur talvolta amari, recano la certezza che l’amore della poesia non tramonta». Lo ribadisce, ancora, la citazione tratta da Kafka nell’epigrafe iniziale: l’amore spinge a «sostenersi ancora», a combattere le tentazioni della dissoluzio­ne e dello scoramento, che tante volte si impadronis­cono della nostra vita.

L’altro tema dominante è quello delle figure umane inserite nel paesaggio naturale, come suggerito dal quadro di Caspar David Friedrich in copertina. Sollecitat­o dalla bellezza di un panorama, da un ricordo infantile, da un’improvvisa intuizione che sembra un dono celeste, l’essere umano si sente innalzato verso una dimensione superiore. Gratificat­o, ne scrive, cercando di trattenere ciò che ha percepito, donandolo al prossimo, fiducioso che qualcuno intenderà.

Gli autori trattati spaziano da Alfieri a Manzoni, da Carducci, a Svevo e Pirandello, a Lussu, Bassani, Fenoglio, Pavese, Tomasi, Ortese, Rigoni Stern, ma anche alla Woolf, a Maupassant e a L’amico ritrovato di Uhlman.

Spesso releghiamo la letteratur­a ad un offuscato ricordo dei tempi della scuola, ad un qualcosa di lontano nei contenuti, nei termini, nei significan­ti. Bortolozzo ci lascia un dipinto di alcuni sprazzi di piena e godibile gioia della lettura, facendoci sentire nuovamente adolescent­i.

 ??  ?? Il volume Della terra e del cielo - Figure e paesaggi della letteratur­a(Qui Edit 2017, euro 12, pp. 129) è una raccolta di saggi del docente Carlo Bortolozzo
Il volume Della terra e del cielo - Figure e paesaggi della letteratur­a(Qui Edit 2017, euro 12, pp. 129) è una raccolta di saggi del docente Carlo Bortolozzo

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