Rudy Rotta, stasera il tributo al bluesman
Stasera, nell’ambito del festival itinerante «Five Points – Living Music in Verona» al vallo Città di Nimes, il primo concerto (ingresso gratuito) in memoria del grande musicista veronese. «Adesso lui suona su un palco più alto»
«Manca a tutti, Rudy. Il musicista, straordinario. E la persona, buona come il pane. Mentre penso a questo concerto mi viene in mente di quando mi prestò una chitarra elettrica Fender Telecaster del ’51: valeva un sacco di soldi, ma sapeva quanto mi piacesse e non si fece problemi a lasciarmela anche per un anno».
Al concerto di stasera, al Vallo Città di Nimes, Luca Olivieri («a Rudy piaceva incrociarsi perché i nostri fraseggi, seppur figli della tradizione americana, non cozzavano mai: lui blues, io rock&roll/country») andrà pescare anche «Steps» e lo farà a modo suo, come tutti gli altri musicisti e amici che si spartiranno il palco, perché «Rudy detestava gli scimmiottamenti da tribute-band e avrebbe voluto che rileggessimo il suo repertorio nella nostra personale maniera». Era il 3 luglio scorso quando Rudy Rotta se ne andava a 66 anni e oggi, ore 22, nell’ambito del festival itinerante «Five Points – Living Music in Verona», scatta il primo evento (ingresso gratuito) in memoria del grande bluesman veronese. Con Olivieri, fanno 13 musicisti in scena: Pippo Guarnera, Renato Marcianò, Enrico Cecconi (rispettivamente tastierista, bassista e batterista della band di Rudy), Stephanie Océan Ghizzoni, Giorgio Peggiani, Lele Zamperini, Loren Zadro, Nicolò La Torre, Leonardo Zago, Elia Zigiotto, Andrea Maggio e lo special guest Roberto Roby Ceruti. Chitarristi, bassisti, batteristi, tastieristi, una parte del mondo che girava intorno a Rotta e in cui Rotta si tuffava senza risparmio, chitarra e voce, il talento nei polpastrelli – talento riconosciuto più all’estero, soprattutto in America, che in patria,