Parcelle «d’oro» Il sindaco: «Parola ai pm»
Bussolengo, scontro sulle colpe. L’ex primo cittadino Mazzi: «Fatto il bene del paese»
«Un salasso da oltre tre milioni di euro per gli incarichi legali affidati tra il 2005 al 2013 dal Comune all’unico avvocato scelto dall’ente per farsi rappresentare nei contenziosi. Un conto oltremodo gravoso per le casse della comunità e su cui invito sia la Corte dei Conti, a cui ora invierò dettagliata documentazione, sia la procura della Repubblica a fare chiarezza».
A portare alla luce il caso è stata il sindaco di Bussolengo Paola Boscaini,eletta con una lista civica nel 2013. Nel denunciare pubblicamente «l’incresciosa vicenda», il primo cittadino in carica ha delineato una ricostruzione ben precisa su chi abbia sbagliato: «In questa paradossale e incredibile situazione, l’avvocato Eugenio Lequaglie, colui a cui tra durante quegli otto anni le scorse amministrazioni hanno affidato la quasi totalità degli incarichi legali per rappresentare l’ente nei contenziosi in atto, non ha alcuna responsabilità, ha fatto il suo lavoro come gli era stato richiesto. Le colpe, gravissime, vanno interamente addebitate a chi ci ha preceduti in giunta».
Un riferimento inequivocabile alle due giunte targate Lega e guidate da Alviano Mazzi.
Ma lui, il precessore di Boscaini, sostiene l’esatto contrario: «Innanzitutto, tengo a precisare a nome dell’avvocato Lequaglie che fino al 2005 è stato dipendente comunale part time e responsabile dell’ufficio legale dell’ente, ma non dirigente - precisa Mazzi Dal 2005 in poi, quando si è dimesso da dipendente, non gli abbiamo affidato consulenze bensì incarichi legali per rappresentare l’ente nei vari contenziosi. Perché sempre lui? Perché era il nostro avvocato di fiducia, conosceva al meglio tutte le cause e querelle in ballo, aveva competenze comprovate». Nel suo atto d’accusa, il sindaco Boscaini ha anche puntato il dito sulle circostanze che «in passato siano state fatte così tante cause legali e non venisse accantonato nulla per pagare l’avvocato Lequaglie».Mazzi, però, ribatte anche a questo: «Non eravamo certo noi dell’amministrazione ad aprire i contenziosi - sostiene l’ex sindaco, che ha «restituito la tessera della Lega» e ora è «fuori dalla politica» -. In quel periodo eravamo diventati bersaglio delle lobby e dei poteri forti. Cito solo Italgas,da cui comunque siamo riusciti a garantire 11 milioni di introiti al paese in 12 anni. Dovevamo difendere i cittadini da quegli attacchi, le mie giunte hanno sempre fatto gli interessi pubblici, l’avvocato Lequaglie ha vinto al meglio tutte le cause, era l’unico che poteva rappresentarci». E le «super» parcelle? «Se la somma finale è diventata così elevata è colpa dell’attuale amministrazione che, al suo arrivo, non ha più dato incarichi a Lequaglie, rompendo così il rapporto di fiducia che il legale aveva con noi e che ci aveva sempre garantito notevoli sconti da parte sua sui compensi.I preventivi? Non glieli chiedevamo perché non erano ancora obbligatori per legge». L’altra sera, intanto, con le minoranze che si sono astenute o non hanno votato, in aula è stata approvata la delibera di giunta sull’accordo transattivo siglato tra Lequaglie (che «dal 2005 aveva comunque già ricevuto compensi dal Comune di Bussolengo per le sue prestazioni legali da circa un milione e 200 mila euro, il che porta adesso - ha reso noto Boscaini - il totale complessivo delle sue parcelle a oltre 3 milioni per 8 anni di attività svolte») e l’ente per «la definizione del contenzioso con la somma omnicomprensiva di 1 milione 949mila 782 euro» per gli ulteriori 127 incarichi legali svolti da Lequaglie, pagabili in 12 rate. «Così abbiamo messo in sicurezza il Comune da possibili ingiunzioni - conclude il sindaco Boscaini - ma ora tocca alla magistrati».