Mauro, il produttore di grano che si è trasformato in pastaio
«Perché alla fine i costi di produzione erano più alti delle vendite - ricorda -. Conveniva quasi di più lasciare incolto il terreno». E di fronte allo spettro della crisi economica (tra prezzi crollati a livelli irrisori e cambiamenti climatici che mettono a dura prova il raccolto), ha deciso insieme ai figli di puntare sul mercato della pasta. «Ma non abbiamo assolutamente intenzione di fare concorrenza a nessuno puntualizza l’agricoltore -. Diciamo che abbiamo individuato una nicchia di mercato di Pastaio Mauro Mantovani
fatto inesplorata, che punta soprattutto sulla qualità».
E così il suo grano duro («Immune dai residui fitosanitari» precisa con orgoglio) è stato destinato alla produzione di pasta.
Il tutto in una filiera realmente aziendale che va dalla coltivazione nel campo fino agli scaffali dei negozi. «Il grano duro viene macinato a pietra in un mulino specializzato - spiega Mantovani - e quindi trasformato in fusilli, penne o maccheroni da un pastificio artigiano locale che garantisce la trafilatura al bronzo».
Il prodotto finale non ha il caratteristico colore giallognolo della pasta, ma tende più al grigio: «Sembra pasta
integrale, ma non lo è - prosegue l’imprenditore -. Si tratta di una pasta a livello qualitativo elevato con un carico proteico pari al 14-15%».
La linea «Demetra 973» («Dal nome della dea del grano e dal numero civico della nostra azienda») è pronta a sbarcare sul mercato internazionale: «Abbiamo iniziato con lo spaccio aziendale, ma contiamo di appoggiarci a un distributore locale - racconta Mantovani -. Ma abbiamo disposto un sito internet (www.demetra973.it) per l’ecommerce, oltre a essere presenti su Ebay e Alibaba». Attualmente l’azienda produce lotti mensili da 3 mila confezioni di pasta da 500 grammi, ma l’obiettivo per il 2018 è di andare in produzione con 60 quintali di prodotto trasformabile e vendibile.