Ferroli, intesa (solo) con la Cisl sugli esuberi
Salvi altri 181 posti. La Fiom Cgil non firma. Si va verso un accordo separato
C’è un’intesa per la gestione degli esuberi del gruppo Ferroli. Almeno, l’intesa è stata trovata tra azienda e Fim Cisl, mentre la Fiom ha abbandonato la trattativa, ritenendo che non ci siano le condizioni per continuare al tavolo. Quindi, se le posizioni non cambieranno durante il fine settimana, lunedì al Ministero del Lavoro sarà firmato un accordo separato e con il fronte sindacale spaccato.
I numeri dell’accordo dicono che i licenziamenti, solo nello storico stabilimento di San Bonifacio, saranno 199, rispetto ai 370 inizialmente previsti dalla procedura di mobilità, e che è previsto un incentivo all’esodo.«Non è mai facile – ha detto Luca Mori segretario Fim Cisl Verona trovare accordi in questi casi, poiché si parla della vita e del lavoro delle persone. Tuttavia siamo convinti, come delegazione Fim, che l’intesa sia la migliore possibile in una fase così difficile della vita dell’azienda e che l’alternativa sarebbe stata assai peggiore per tutti i dipendenti. L’accordo riduce gli esuberi dichiarati del 47%, anche grazie all’operazione cooperativa nel reparto fonderia ed altre uscite volontarie. Prevede inoltre, un sistema incentivante, a partire dai volontari, e pone i presupposti per iniziare i percorsi formativi necessari, sia per chi resta, sia per chi uscirà». Analisi e decisione che Fiom non condivide affatto. «Si ratificano quasi 200 licenziamenti – ha spiegato Luca Trevisan, segretario generale Fiom Veneto – cioè un terzo della fabbrica e il 40% della forza produttiva, senza risolvere i problemi dell’azienda. Non si è affrontato il tema del piano industriale, investimenti zero, prospettive industriali scarse». A questo si aggiunge il tema delle uscite volontarie che Fiom contesta aspramente. L’ipotesi di accordo, fa notare Fiom, prevede un doppio canale di incentivazione all’esodo: «Uno apparentemente volontario, con maggiori risorse, che termina il 13 ottobre quando, cioè, verranno meno tutti gli ammortizzatori sociali e scatterà la Naspi e uno obbligato al termine del primo». Ieri, tuttavia, le assemblee dei lavoratori Ferroli veronesi hanno approvato l’accordo con un referendum che è passato con l’89,9% dei consensi. Per un accordo unitario, tuttavia, c’è ancora una speranza: lunedì è in programma l’incontro finale: «Se si recupererà il criterio della reale volontarietà non sarà certo la Fiom a sottrarsi», precisa il sindacato.