Investimenti su digitale e quartiere espositivo Ieg progetta la fiera 4.0 intorno a VicenzaOro
Da un lato nuovi investimenti per rinnovare i quartieri. Dall’altro un ulteriore altrettanto deciso in parallelo sulla versione digitale della fiera. È una doppia direzione quella che prende corpo per la Fiera di Vicenza nell’ambito di Ieg, l’Italian Exhibition group che ha fuso ormai da un anno la spa veneta con la Fiera di Rimini.
La strategia prende corpo alla vigilia di VicenzaOro September, in corso da oggi a a mercoledì. Il ritorno della mostra internazionale dell’oreficeria e gioielleria, primo segmento d’attività per l’intera Vicenza-Rimini con 32 milioni di ricavi, s’incrocia con un ulteriore momento di verifica per Ieg, dopo un primo semestre positivo, in un 2017 che dovrebbe chiudere intorno ai 130 milioni di ricavi, e la quotazione in Borsa confermata nella seconda parte del 2018, sui cui la spa si prepara a lanciare la gara per l’advisor strategico. A ottobre Ieg varerà il piano industriale 2018-’22, che proietta i ricavi oltre i 200 milioni, garantendo risorse anche per ulteriori aggregazioni e acquisizioni di prodotti.
Con due direttrici. Da un lato, dopo quanto compiuto negli ultimi anni sul nuovo padiglione, il centro congressi e il parcheggio, ulteriori rilevanti investimenti, anche a Vicenza, per adeguare la parte più datata del quartiere fieristico. Ieg coinvolgerà i soci pubblici sulla riflessione circa i possibili interventi. Anche perché gli interventi di espansione ed adeguamento edilizio, tra Vicenza e Rimini, potrebbero pesare sugli attuali dividendi, che pur tuttavia i soci si vedrebbero restituire con un aumento del valore patrimoniale, alla vigilia della quotazione in Borsa. «Abbiamo in mente un intervento con soluzioni modulari, da mettere in campo tra 2020 e 2022», dice il direttore generale di Ieg, Corrado Facco. Interventi per rafforzare la tendenza già in atto di segmentare sempre più attentamente le manifestazioni. Proprio a partire da VicenzaOro. «Operatori superselezionati, navigabilità semplice della manifestazione e nel nostro caso 1.500 buyer incrociati con Ice e Mise, per garantire l’interesse intorno a VicenzaOro, di fronte alla possibile crisi delle grandi manifestazioni generaliste», è la parola d’ordine per Facco.
Linee di sviluppo, per rendere il momento fisico delle fiere sempre più significativo, la cui accelerazione è imposta anche dalla necessità delle fiere di dotarsi di piattaforme digitali che moltiplichino l’attività. «La nostra App mette già oggi a disposizione un ventaglio completo di servizi - dice Facco -. Il prossimo passo sarà mettere a disposizione delle nostre community di operatori quello che emerge dai dati profilati». Con un progetto da sviluppare nei prossimi 2-3 anni, anche con acquisizioni ad hoc.