Calzaturificio Sartori licenzia 18 lavoratori sciopero e proteste
Otto ore di sciopero, con presidio fuori dai cancelli, per dire no alla procedura di licenziamento collettivo avviata, ieri, dal Calzaturificio Sartori. Così i lavoratori dell’azienda di San Giovanni Ilarione hanno protestato contro il licenziamento di 18 colleghi sui 68 addetti totali dello stabilimento. Una scelta della proprietà che fin da subito le organizzazioni sindacali hanno giudicato come inaccettabile. «Si tratta di una misura che dimostra una visione cortissima da parte dell’azienda – ha sottolineato Ivano Dalla Brea di Femca Cisl assieme a Luigi Santoni di Filctem Cgil – perché non è risolutiva di alcun problema. Già altre aziende del settore, in passato, hanno cercato di ridurre i costi del lavoro esternalizzando, ma è una battaglia perdente. Se gli ordinativi sono in calo, esistono altri strumenti». Anche perché, fanno notare le organizzazioni sindacali, i licenziamenti si concentrano in un unico settore aziendale, quello che si occupa del montaggio e del finissaggio delle calzature, che di fatto sparirebbe dall’azienda. «Si tratta dello stesso reparto che proprio l’anno scorso è stato rafforzato in termini di addetti e macchinari: non è possibile sperperare risorse senza un piano aziendale». Lo stato di agitazione durerà almeno fino al confronto, che ancora non c’è stato, tra le parti. (sam.nott.)